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Estratto dell’articolo di Rossella Tercatin per “La Repubblica”
Ahed Tamini, 23enne, divenuta da anni un simbolo della causa palestinese, è stata arrestata dall’esercito israeliano nel suo villaggio di Nabi Salih in Cisgiordania perché «sospettata di incitamento al terrorismo» secondo quanto dichiarato dai militari dopo che un post pubblicato a suo nome invocava il «massacro di coloni».
E tuttavia, la madre della ragazza ha negato con forza che il profilo Instagram nel frattempo disconnesso appartenesse alla figlia e le autorità israeliane non hanno fornito pubblicamente elementi per provare che l’account fosse effettivamente utilizzato da Tamimi.
«Il nostro messaggio alle orde di coloni è: vi aspettiamo in tutte le città della Cisgiordania, da Hebron a Jenin. Vi massacreremo e direte che quello che vi ha fatto Hitler era uno scherzo. Berremo il vostro sangue e mangeremo i vostri teschi. Forza, vi aspettiamo», si leggeva nel testo, scritto in arabo e in ebraico. «Qualcuno lo ha scritto a nome suo», ha dichiarato Nariman Tamimi parlando con il quotidiano israeliano Israel Hayom.
«Da una settimana c’è una campagna contro gli attivisti palestinesi in Cisgiordania», ha aggiunto. «Uno dei motivi per cui Ahed è stata arrestata è perché è una figura influente, tutto ciò che scrive influenza le giovani generazioni». Già a undici anni Tamimi era diventata famosa in Cisgiordania quando le immagini del suo tentativo di opporsi all’arresto della madre divennero virali.
Nel 2017, quando Tamimi aveva 16 anni, acquisì celebrità in tutto il mondo per via di un suo video in cui schiaffeggiava e spingeva un soldato israeliano. Nel marzo 2018 fu arrestata e trascorse otto mesi in un carcere israeliano. Con i suoi capelli biondi e occhi chiari, la ragazza divenne subito un’icona.
Dopo il suo rilascio, tenne una conferenza stampa in cui promise di «continuare la lotta per la liberazione e consegnare Israele alla giustizia come criminale di guerra», ma auspicò di non doversi più trovare a colpire i soldati. «Spero che l’occupazione scompaia così non mi unirò più a queste azioni. Voglio la pace, che tutti vivano insieme senza recinzioni e senza occupazione», disse nell’occasione.
All’epoca Tamimi venne lodata come “modello di resistenza civile” dal presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese Abu Mazen e ricevette una telefonata di solidarietà dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Negli anni Tamimi ha scritto due libri ed è rimasta un’attivista conosciuta. […]
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