davide daniele paitoni

“DANIELE NON VOLEVA ANDARE DAL PADRE. ABBIAMO SBAGLIATO, MA LUI AVEVA IL PERMESSO DEL GIUDICE” - IL NONNO DEL BAMBINO UCCISO DAL PADRE, DAVIDE PAITONI, A MORAZZONE, IN PROVINCIA DI VARESE, È DISPERATO: “NON SO NEANCHE COSA DIRE” - SULLA VICENDA RESTANO TANTE DOMANDE SENZA RISPOSTA, CHE TIRANO IN BALLO ANCHE E SOPRATTUTTO LA GIUSTIZIA: COM’È POSSIBILE CHE A UN UOMO AI DOMICILIARI, CHE PICCHIAVA LA MOGLIE E HA TENTATO DI UCCIDERE UN COLLEGA, VENGA AFFIDATO IL FIGLIO DI 7 ANNI?

Cesare Giuzzi per www.corriere.it

carabinieri a casa di davide paitoni, a morazzone

 

«Il bambino non voleva andare. Noi abbiamo sbagliato a portarlo dal papà. Ma lui aveva il permesso del giudice...». Il nonno del piccolo Daniele si affaccia sulla soglia della villetta di via Chiesa a Gazzada Schianno (Varese).

 

davide paitoni

La figlia è appena uscita per dare l’ultimo saluto a Daniele all’obitorio di Varese prima che venga eseguita l’autopsia. Gli occhiali scuri e la mascherina chirurgica le coprono il viso, sul corpo i segni delle medicazioni per le coltellate ricevute. Si guarda intorno e non parla. «Sto sentendo adesso in televisione. Non so neanche cosa dire», aggiunge il nonno che si volta e richiude la porta. Fuori c’è Babbo Natale appeso alle finestre, dentro un dolore inimmaginabile.

carabinieri a casa di davide paitoni, a morazzone

 

Ora che Daniele è morto, ucciso a sette anni per vendetta contro l’ex moglie dal padre Davide Paitoni, 40 anni, restano tante, troppe domande in una tragedia che ne ricorda altre mille. Dopo aver tentato di uccidere la moglie 36enne, Paitoni durante la fuga aveva inviato alla donna due messaggi vocali: «Daniele è al sicuro, ti ho aggredita per punirti perché mi hai rovinato la vita e perché volevi portarmi via mio figlio».

daniele paitoni

 

I carabinieri hanno intercettato la sua Golf all’1.30 lasciata a bordo strada a Varese, lui non c’era. Poi grazie a un gps l’hanno seguito durante la fuga sul colle Sant’Elia. Mentre lo arrestavano, come ricostruito nel fermo dal pm Luca Petrucci, urlava «sparatemi».

 

Paitoni era ai domiciliari. Il giudice, su richiesta dei legali, aveva concesso la possibilità di vedere moglie e figlio durante la detenzione a casa del padre Renato, nella casa di corte a Morazzone. Il 26 novembre aveva tentato di uccidere con un taglierino un collega fuori dalla fabbrica di Azzate.

davide e daniele paitoni

 

I due s’erano dati appuntamento a fine turno dopo un aperitivo nello spogliatoio: «Chissà cosa vorrà da me, mio figlio è al sicuro, i suoi devono stare attenti...», aveva bofonchiato ai colleghi prima di uscire. Arrestato dai carabinieri era finito ai domiciliari.

 

Davide Paitoni

Il pm nella richiesta di misura cautelare aveva ricordato il procedimento aperto dopo le denunce della moglie e dei famigliari (a cui erano seguite controquerele del 40enne). «Evidenzia il pm che Paitoni sarebbe sottoposto ad altri procedimenti per reati anche connotati da violenza (maltrattamenti e lesioni) — ha scritto il gip Anna Giorgetti nell’ordinanza di custodia —. Si tratta di carichi pendenti che potrebbero risolversi favorevolmente per l’indagato e che, dunque, non consentono di trarre qualsivoglia certezza». Le sole esigenze cautelari erano dettate dal pericolo di inquinamento delle prove.

A Varese un uomo uccide il figlio di 7 anni 5

 

Il 6 dicembre era arrivato l’ok del giudice all’istanza dei difensori. Mezza pagina che aveva dato a Paitoni la possibilità di vedere moglie e figlio senza prescrizioni particolari. Era seguito un accordo tra gli avvocati della coppia per stabilire il calendario degli incontri. La famiglia materna oggi accusa: «Non ci hanno ascoltato». Anche se l’avvocato della madre, Donatella Cicognani, è più cauta: «La vicenda è ancora aperta. Ma non mi erano stati segnalati pericoli per il piccolo».

la casa di davide paitoni a. morazzone 2Davide Paitoni 2Davide Paitoni 3la casa di davide paitoni a. morazzone DAVIDE PAITONI CON IL FIGLIO DANIELE

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…