Simonetta Caminiti per “il Giornale”
UNA TURISTA A FURNACE CREEK IN CALIFORNIA
Le fiamme dell'Inferno, sparse nelle lande desolate del nostro Pianeta. Ci viene in mente se pensiamo che, solo due giorni fa, c'è un'area desertica della Terra che ha raggiunto la temperatura mai registrata nella Storia: è la ben conosciuta Death Valley, in California, dove la colonnina di mercurio ha toccato i 54,4 gradi Celsius (cioè 129,9 gradi Fahrenheit). Un picco spaventoso segnalato dalla stazione automatizzata del Servizio meteorologico nazionale degli Stati Uniti, a Furnace Creek, quasi al confine con il Nevada.
«Ci sono numerose discussioni ha spiegato il meteorologo Bob Henson sul blog dell'American Geophysical Union circa la validità dei record stabiliti precedentemente. Quello che possiamo dire con grande sicurezza è che, se confermata, quella raggiunta ieri è la temperatura più alta osservata sulla Terra in quasi un secolo».
TEMPERATURA RECORD NELLA DEATH VALLEY
Eppure, di precedenti storici che hanno fatto lampeggiare d'allarme i termometri ce ne sono stati. 13 settembre 1922: ad Al-Aziziyah in Libia, si rileva la temperatura massima di 57,8 °C, ma il dato sarà invalidato dalla Commissione OMM (Organizzazione Meteorologica Mondiale). Tale misurazione, proprio come sanno e sostengono alcuni meteorologi americani oggi, risulta fallace.
È proprio l'ufficializzare che la temperatura massima sulla superficie terrestre è stata di 56,7 °C, e si è verificata il 10 luglio 1913 a Greenland Ranch (Death Valley), ma ancora oggi occorre attendere che il tetto dei 57 gradi (sfiorato dai termometri del tempo) sia convalidato. E se, in un altro deserto, ovvero Lut, in Iran, le temperature tra il 2003 e il 2010, toccano i 70,7° qui c'è una precisazione importante: il valore si riferisce alla temperatura della superficie stessa, e non all'atmosfera che lo sovrasta.
Toccherà adesso al Servizio meteorologico nazionale ultimare le verifiche, prima di archiviare la temperatura degli scorsi giorni nella «Valle della morte» come la terza più alta della Storia. Afa da guinness verificata è quella del 13 luglio 1931 a Kebili in Tunisia, quando la colonnina di mercurio ha toccato i 131 Fahrenheit (55 gradi Celsius), pur senza la certezza unanime degli scienziati.
E in Italia? Il caldo più torrido si colloca a Catenanuova, Enna, coi suoi 48,5 °C nell'estate all'alba del Terzo Millennio (1º agosto 1999). Nulla di più feroce nella storia dell'Europa. La temperatura più alta mai riferita in Italia prima, da una stazione meteorologica ufficiale, misurava 46,7°C: sempre in Sicilia, presso la stazione meteorologica di Catania Sigonella, il 12 luglio 1962. Inattendibile, al contrario, il valore di Foggia Amendola (47,0°C), per anni considerato un record: disallineato alle altre stazioni in loco di circa tre gradi, è stato poi screditato.
C'è una ragione se la Death Valley porta questo nome. Il suo standard meteorologico fa parte della zona climatica del Deserto del Mojave: la disposizione orografica fa sì che su tutto il territorio piovano da tre a sei centimetri d'acqua all'anno, senza un bacino imbrifero con un fiume. Viene visitato solo in inverno: lo spettacolo di vederlo fiorito, popolato da piccole e quasi prodigiose forme di vita, proprio nella stagione in cui il mondo patisce il freddo, fa di questo luogo un «inferno alla rovescia». Un inferno che quest' anno non ha competizione.