UN INSOLITO TRANS TRANS – UN MAROCCHINO TENTA DI STRANGOLARE UNA TRANS CON UN CAVO ELETTRICO A FIRENZE – SECONDO IL RACCONTO DELLA VITTIMA, L’UOMO SI ERA PRESENTATO A CASA SUA PRETENDENDO UN RAPPORTO ORALE PER POI DARE IN ESCANDESCENZE: LE HA SFERRATO ANCHE COLPI AL VENTRE CON DELLE FORBICI. LA VITTIMA È RIMASTA ILLESA SOLO PERCHÉ INDOSSAVA UNA PANCERA

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Da www.lanazione.it

 

Avrebbe tentato di strangolare una transessuale nella sua abitazione a Novoli il cittadino marocchino di 35 anni catturato dalla Polizia con l'accusa di tentato omicidio. L’uomo, incensurato ma comunque già noto alle forze di polizia, è ritenuto responsabile di un episodio di violenza avvenuto lo scorso 12 luglio durante il quale, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, avrebbe afferrato un cavo elettrico di una ciabatta presente in casa, l’avrebbe avvolto intorno al collo della vittima per poi stringere con forza le due estremità per alcuni minuti, fino a farle mancare il fiato.

 

TENTATO STRANGOLAMENTO TENTATO STRANGOLAMENTO

Quest’ultima sarebbe poi riuscita ad evitare il peggio, ovvero a sottrarsi allo strangolamento, colpendo il suo aggressore con un pugno al volto.

 

Quel giorno erano intervenute le volanti della Questura di Firenze che avevano identificato il sedicente cittadino marocchino, dando il via ad una prima attività investigativa.

 

AGGRESSIONE AGGRESSIONE

La parte lesa ha sporto denuncia ed è stata nuovamente ascoltata dalla Squadra mobile di Firenze, diretta da Antonino De Santis, che ne ha acquisito il referto medico con una prognosi di dieci giorni per un trauma toracico e del collo. Gli investigatori di via Zara hanno quindi cercato di ricostruire l’intera vicenda.

 

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Secondo il racconto della vittima, quella mattina poco dopo le 8 l’indagato si sarebbe presentato alla sua porta pretendendo inizialmente un rapporto orale per poi dare in escandescenza rompendo alcuni oggetti nell’abitazione.

 

Poi avrebbe tentato di strangolarla con il cavo elettrico, sferrandole anche alcuni colpi con un paio di forbici, colpi dai quali la vittima ha raccontato di essere rimasta illesa perchè protetta da una pancera.

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Pur non essendo del tutto chiare le motivazioni della lite e la dinamica dell’aggressione (in riferimento anche ai colpi eventualmente inferti con le forbici) nel provvedimento ilgip che ha disposto la misura cautelare rileva che "può affermarsi con ragionevole certezza che l’indagato abbia tentato di strangolare la vittima con il cavo di una multipresa".

 

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