Nando Pagnoncelli per il “Corriere della Sera”
cartello contro no vax ristorante milano
La diffusione della variante Delta del Covid fa risalire la percezione di minaccia del contagio, sia a livello personale (il 33% si dice preoccupato, in crescita del 2% rispetto a giugno), sia nella propria comunità (43%, +5%) e nell'intero Paese (59%, +10%). La preoccupazione cresce nonostante il costante aumento delle persone vaccinate, infatti il 71% della popolazione maggiorenne ha ricevuto almeno una dose. Tra chi non si è ancora vaccinato il 6% intende farlo non appena possibile, mentre il 10% esprime dubbi, il 7% dichiara di non volersi assolutamente vaccinare e il restante 6% non prende posizione.
La decisione del Consiglio dei ministri che ha approvato l'introduzione del cosiddetto green pass ottiene il consenso di due italiani su tre: infatti il 39% si dichiara molto favorevole e il 27% lo è abbastanza; uno su quattro è piuttosto (12%) o molto (12%) contrario e il 10% sospende il giudizio.
I favorevoli prevalgono tra tutti i segmenti sociali e tra gli elettorati di tutti i partiti, sia pure con una quota di oppositori e di persone che non si esprimono che varia in relazione all'età (aumenta al crescere dell'età), del livello di istruzione (è più elevata tra le persone meno istruite), situazione economica (aumenta tra i ceti meno abbienti) e condizione professionale (soprattutto tra commercianti e artigiani, disoccupati e lavoratori precari).
Quanto agli elettorati, i più contrari sono in FdI (41%) e nella Lega (34%), dal che si comprende la strategia comunicativa adottata dai leader di queste due forze politiche. Le motivazioni contro il green pass da parte dei non favorevoli (gli oppositori e chi non si esprime) si dividono tra coloro che ritengono che il provvedimento rappresenti una grave violazione della libertà individuale (10%), coloro che paventano un danno per le attività economiche (10%) e infine coloro che lo reputano inutile per contenere i contagi e potenzialmente dannoso per chi si sentirà costretto a vaccinarsi, pur considerandolo un rischio per la propria salute (8%).
Il green pass ha suscitato molte reazioni: nelle città si sono tenute manifestazioni di protesta, condivise dal 24% degli italiani (40% tra gli elettori di FdI, 31% tra i leghisti e 33% tra gli altri elettori di centrodestra), mentre la maggioranza assoluta (58%) le ha considerate sbagliate. Indubbiamente la vicenda induce un'approfondita riflessione sul rapporto tra diritti e doveri. Il direttore del Corriere Luciano Fontana su queste pagine ricordava che non esiste la libertà assoluta dell'individuo, la cui libertà ha un limite nei diritti degli altri e dell'intera comunità.
IL VACCINO RENDE LIBERI sulle magliette dei no vax
E il diritto alla salute è un diritto collettivo, sancito dalla Costituzione. Non a caso il presidente della Repubblica ha ammonito che vaccinarsi è un dovere, ricordando che è il virus a limitare la nostra libertà. Anche il premier Draghi ha dichiarato in conferenza stampa che l'appello a non vaccinarsi è sostanzialmente un appello a morire.
Sono affermazioni che incontrano la condivisione piena del 35% a cui si aggiunge il 26% che le condivide nella sostanza pur ritenendole un po' eccessive. Viceversa, l'11% le condivide poco e il 17% si dichiara del tutto contrario. Le opinioni in proposito sono diametralmente opposte tra favorevoli e contrari al green pass, mentre tra gli elettori del centrodestra, pur prevalendo l'accordo per le frasi di Draghi, risulta più elevata la quota di contrari (42% tra gli elettori di FdI e 38% tra i leghisti).
Nella maggioranza degli italiani sembra quindi riaffiorare quella indignazione che aveva caratterizzato i primi mesi della pandemia, quando si mettevano all'indice le persone che non rispettavano le regole. Tuttavia la riprovazione sociale è intermittente, potremmo definirla «carsica». Chissà quali reazioni avremmo se venisse introdotto un «passaporto fiscale» che precluda l'accesso ad ospedali, scuole pubbliche, ecc. agli evasori fiscali, molti dei quali, peraltro, hanno l'ardire di lamentarsi per la qualità dei servizi pubblici. Il rapporto tra diritti e doveri è il baricentro della democrazia e l'adozione del green pass ha il merito di ricordarcelo.