Estratto dell'articolo di Gian Guido Vecchi per www.corriere.it
Tre giorni in Lussemburgo e Belgio, nel cuore dell’Europa secolarizzata. […]
Santità, Abbiamo letto delle bombe per l’assassinio mirato di Nasrallah. Ci sono migliaia di sfollati, tanti morti. Lei pensa che Israele sia andata forse oltre, in Libano e a Gaza?
«Tutti i giorni io telefono alla parrocchia di Gaza. Lì dentro ci sono più di seicento persone, e mi dicono le cose che succedono, anche le crudeltà. […] la difesa sempre deve essere proporzionata all’attacco. Quando c’è qualcosa di sproporzionato […] sono azioni immorali. […] La guerra è immorale ma le regole di guerra implicano qualche moralità. Quando questo non si fa, si vede il "cattivo sangue" di queste cose, diciamo in Argentina».
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E come far coincidere il diritto alla vita e il diritto della donna di vivere senza sofferenza?
«Le donne hanno diritto alla vita, la loro e la vita dei figli. Non dimentichiamo di dire questo: un aborto è un omicidio. […] I medici che si prestano a questo, permettimi la parola, sono dei sicari. E su questo non si può discutere. Si uccide una vita umana. E le donne hanno il diritto di proteggere la vita. Un’altra cosa sono i metodi contraccettivi. Questo è un’altra cosa, non confondere, io adesso parlo solo dell’aborto. E su questo non si può discutere. Questa è la verità».
In Belgio ha avuto un lungo incontro con un gruppo di vittime di abuso sessuale. Spesso nei loro racconti ricorrono grida di disperazione sulla mancanza di trasparenza? […]
«[…]Abbiamo la responsabilità di aiutare gli abusati e prenderci cura di loro. Alcuni hanno bisogno di un trattamento psicologico, bisogna aiutarli. Anche si parla di una indennizzazione perché nel diritto civile c’è. Credo siano 50mila euro in Belgio, è troppo basso. Non è una cosa che serve.
La cifra credo sia quella ma non ne sono sicuro. Ma dobbiamo prenderci cura delle persone abusate e punire gli abusatori, perché l’abuso non è un peccato di oggi che domani forse non c’è… È una malattia psichiatrica e per questo dobbiamo metterli in trattamento e controllarli. Non si può lasciare un abusatore libero nella vita normale, con responsabilità nelle parrocchie e nelle scuole.[…] La vergogna è coprire, questa sì è la vergogna».
Papa Francesco re Philippe e la regina Mathilde in belgio
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Dopo l’incontro a Lovanio, è stato diffuso un comunicato nel quale l’università cattolica «deplora le posizioni conservatrici espresse da Papa Francesco sul ruolo della donna nella società».
«[…] la Chiesa è donna. Maschilizzare la Chiesa, maschilizzare le donne non è umano, non è cristiano. Il femminile ha la sua forza. Anzi, la donna – lo dico sempre - è più importante degli uomini, perché la Chiesa è donna, la Chiesa è sposa di Gesù. Se questo a quelle signore sembra conservativo, io sono Carlo Gardell.
MEME SU PAPA FRANCESCO IN LUSSEMBURGO
[…] La donna è uguale all’uomo, anzi, nella vita della Chiesa la donna è superiore, perché la Chiesa è donna. […]Un femminismo esagerato che vuol dire che la donna sia maschilista non funziona. Una cosa è il maschilismo che non va, una cosa è il femminismo che non va. Quello che va è la Chiesa donna che più grande del ministero sacerdotale. E questo non si pensa alle volte».
papa francesco al bar in lussemburgo 4 papa francesco al bar in lussemburgo 3 papa francesco al bar in lussemburgo 2 papa francesco al bar in lussemburgo 5