“GIORGIO ARMANI HA SCELTO ME E LA NIPOTE SILVANA COME SUCCESSORI? NON CI PENSO, NE RIMARREI SCHIACCIATO” – LEO DELL’ORCO, BRACCIO DESTRO DA OLTRE 45 ANNI DELLO STILISTA 90ENNE: “LA NOVITÀ È CHE ORA, ASSIEME AL LAVORO CREATIVO, ABBIAMO ANCHE UNA MAREA DI RIUNIONI TECNICHE A CUI PARTECIPARE. STO ATTENTO, IMPARO, E NEL FRATTEMPO TACCIO” – “GIORGIO NON MI HA MAI DETTO BRAVO. LAVORARE FINO A 90 ANNI COME LUI? IO A DIFFERENZA SUA HO DEGLI HOBBY..."

Condividi questo articolo


Estratto dell’articolo di Serena Tibaldi per “La Repubblica”

 

giorgio armani la nipote silvana e leo dell orco giorgio armani la nipote silvana e leo dell orco

Giorgio Armani e Pantaleo (per tutti Leo) Dell’Orco si conoscono da più di 45 anni. Dell’Orco è il suo braccio destro, la persona che forse gli è più vicina, ed è lui che lo stilista ha scelto come “erede” ideale del suo lavoro, assieme alla nipote Silvana Armani. Lei sulla donna, lui sull’uomo. La presenza di Dell’Orco accanto al designer è sempre stata costante, ma discreta.

 

Fino al 22 giugno 2021, quando al termine della sfilata uomo Giorgio Armani, lo stilista lo ha voluto in passerella con lui, in una sorta d’investitura ideale. Ora, per la prima volta, Dell’Orco si racconta.

 

GIORGIO ARMANI ABBRACCIATO DA LEO DELL ORCO GIORGIO ARMANI ABBRACCIATO DA LEO DELL ORCO

Parla spesso alla stampa nelle vesti di presidente dell’Olimpia Milano,la squadra di basket che il brand ha rilevato nel 2008. Questa invece è la sua prima intervista da designer. Come mai?

«Non ho mai sgomitato, non sono mai stato il tipo da “lei non sa chi sono io”. Preferisco stare dietro le quinte e fare le cose importanti da lì, tutto qui».

 

Com’è lavorare con Armani?

«Lui è il più creativo di tutti: potesse, oserebbe ancora di più. Spesso gli nascondiamo i pezzi più commerciali perché sennò ci accusa di fare sempre le stesse cose (ride, ndr)».

 

È esigente?

«Credo che non mi abbia mai detto bravo. Cara grazia se mi ha dato una pacca sulla spalla. Ma non ne soffro, ormai so come ragiona. E un’altra cosa: fosse per lui, farebbe tutto e subito. Non gli si sta dietro».

 

Vi capita mai di discutere?

«Eccome. Silvana è più accomodante, non insiste. Io no: se sono convinto, non mollo. La cosa più divertente è quando Giorgio mi chiama per un parere mentre lavorano sulla donna. Quando arrivo vedo il terrore negli occhi di tutti, perché sanno che dico sempre quello che penso, e che insisto finché lui non si convince».

 

Riesce a convincerlo?

LEO DELL ORCO LEO DELL ORCO

«Non sempre, ma spesso: sa che credo in quello che dico. Mi rimprovera solo quando parlo davanti ad altre persone, ma in realtà lo faccio apposta per obbligarlo a rispondere. Comunque io sono un positivo di natura, la mattina mi sveglio e sorrido: se litigo, dopo dieci minuti mi passa». […]

 

Come vi siete conosciuti?

«Ai giardinetti di via Tiraboschi, qui a Milano: il suo cane aveva iniziato a giocare col cane di un mio amico, con cui stavo passeggiando. Avevo 24 anni, lavoravo da anni alla Snam, prima come pubblicitario e poi come disegnatore industriale. Ho cominciato a fare il modello per le aziende con cui collaborava».

 

Da allora lo ha sempre seguito.

«Esatto. All’inizio Armani era un appartamento con 4 scrivanie. Giorgio seguiva lo stile, Sergio Galeotti (il socio di Armani scomparso nel 1985, ndr ) gli affari. Che tipo, Sergio: toscano, sanguigno, nove anni meno di Giorgio. E se Armani non ha mai riso molto, lui era l’opposto, un godereccio. Ma era anche tosto».

 

In che senso?

GIORGIO ARMANI LEO DELL ORCO GIORGIO ARMANI LEO DELL ORCO

«Una volta una giornalista americana voleva intervistare Lee Radziwill, con cui il marchio aveva un rapporto di collaborazione: Sergio accetta, a patto che non faccia domande sul suo compenso. Ovviamente, la prima domanda che la giornalista fa a Lee è su quello: lo hanno dovuto bloccare, stava per prenderla a pugni. Era capace di strappare l’ordine di un cliente importante perché per lui era piccolo. Quale esordiente avrebbe il coraggio di farlo?». […]

 

Lei è milanese d’adozione.

«Sono nato a Bisceglie, in Puglia, il più piccolo di 5 fratelli. A 10 anni, con mia madre e mia nonna che ne aveva 90, ho raggiunto i miei fratelli che erano già qui. Non è stato facile, Milano non era aperta con noi meridionali. Oggi la adoro: ho preso da poco casa a Parigi, sulla Senna Giorgio dice che è umida - , ma casa mia resta qui».

LEO DELL ORCO GIORGIO ARMANI LEO DELL ORCO GIORGIO ARMANI

 

Lo ha detto lei, che Armani è instancabile: pensa di fare come lui, e lavorare fino a 90 anni?

«Non saprei. Ho 71 anni: da una parte penso che ne ho altri 7 o 8 da spendere qui, dall’altra che faccio un lavoro che amo, quindi perché smettere? Vero è che io ho degli hobby, cosa che Giorgio non ha mai avuto (ride, ndr). Colleziono profumi, orologi, sneakers. E leggere: sono un fan della carta stampata».

 

Armani ha ufficialmente scelto Silvana e lei come suoi successori: sente la pressione?

«Non ci penso, ne rimarrei schiacciato. La novità è che ora, assieme al lavoro creativo, abbiamo anche una marea di riunioni tecniche a cui partecipare. Sto attento, imparo, e nel frattempo taccio. Però, se qualcosa non mi torna, io lo dico».

giorgio armani sergio galeotti giorgio armani sergio galeotti sergio galeotti sergio galeotti

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

AL QUIRINALE HANNO LE PALLE PIENE DI MALUMORE PER LE SPARATE ANTI-GIUDICI DEL GOVERNO DUCIONI: "NEANCHE AI TEMPI DI BERLUSCONI..." - SERGIO MATTARELLA, CHE È IL CAPO DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, È IRRITATO PER IL CLIMA DI DELEGITTIMAZIONE COSTANTE DELLE TOGHE DA PARTE DELLA MELONI E DEI SALVINI – L’AMMISSIONE PRESIDENZIALE (“PIÙ VOLTE HO PROMULGATO LEGGI CHE RITENEVO SBAGLIATE E INOPPORTUNE”) SPIEGA BENE IL CLIMA DI INSOFFERENZA VISSUTO AL COLLE - DI SCAZZO IN SCAZZO, MATTARELLA, DEPOSTA LA MASCHERA DA "MUMMIA SICULA", POTREBBE RISPONDERE IL 31 DICEMBRE, SCODELLANDO UN DURISSIMO DISCORSO DI FINE ANNO IN MODALITA' COSSIGA: UNA PICCONATA DOPO L'ALTRA…

DAGOREPORT – LA MEGALOMANIA DI LETIZIA MORATTI NON HA LIMITE: NON PAGA DEI FLOPPONI ALLE REGIONALI E ALLE EUROPEE, SI AUTO-CANDIDA A SINDACO DI MILANO. E HA FATTO UNA “PROPOSTA INDECENTE” A MARINA E PIER SILVIO: LA SIGNORA BRICHETTO VORREBBE RILEVARE UNA QUOTA DELLA FIDEIUSSIONE BANCARIA DA PIÙ DI 90 MILIONI CON CUI I FRATELLI BERLUSCONI SONO DIVENTATI “PROPRIETARI” DI FORZA ITALIA. RISPOSTA? NO, GRAZIE – I RAPPORTI TRA LA FAMIGLIA DEL CAV E TAJANI NON SI RASSERENANO…

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...

I PRIMI 90 ANNI DI CARLO DE BENEDETTI INIZIANO ALL’HOTEL PALAZZO PARIGI DI MILANO ALLE 19.30 CON UN APERITIVO E TERMINANO CON UN BRINDISI ALLE 22.30 - 100 ATTOVAGLIATI TRA CUI IL NEO 90ENNE IL PATRON EMERITO DEL POTERE BANCARIO, “ABRAMO’’ BAZOLI, ZANDA E GENTILONI (UNICI POLITICI), EZIO MAURO E GAD LERNER – DA RCS: CAIRO, DE BORTOLI, ALDO GRASSO E LILLI GRUBER (CHE HA SCODELLATO IERI SERA SU LA7 UNA PUNTATA REGISTRATA) - MOLTI HANNO NOTATO L’ASSENZA DELLA MOGLIE DI MARCO, PAOLA FERRARI, DA SEMPRE AVVERSARIA DEL SUOCERO: “E’ IL NONNO DEI MIEI FIGLI MA MI DISSOCIO DALLE PAROLE DISGUSTOSE DETTE SU GIORGIA MELONI” – E CARLETTO NON SOLO NON L’HA INVITATA MA AVREBBE SOTTOLINEATO AL FIGLIO MARCO CHE LA PRESENZA DELLA MOGLIE PAOLA NON ERA PER NULLA GRADITA….