Niccolò Fantini per "Novella 2000"
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L'ultimo libro di Rocco Siffredi non è una autobiografia, ma un manuale. Si intitola: "Sex Lessons. Il mio corso di educazione sessuale" (Mondadori, 2021). Non un saggio medico di sessuologia, ma un compendio di consigli da "fratello maggiore": l'esperienza del celebre attore, regista e produttore di Cinema per adulti, con ciò che ha imparato in oltre 30anni davanti e dietro la telecamera, ma anche a casa, con moglie e figli.
Il dialogo con le tante persone che gli scrivono: donne, uomini, coppie e tutto ciò che c'è nel mezzo, dai video su Youtube, alle pagine del libro. Rocco Siffredi racconta a Novella i suoi consigli sul sesso, ma non solo. E anticipa alcune novità della prossima masterclass di Budapest, dove insegna cinema e intrattenimento per adulti, alle nuove leve professionali del settore.
Ci può raccontare come è nato il progetto di Sex Lessons?
«L’editore ha notato i video che pubblicavo sul mio canale YouTube: i Coronasutra. Piccoli video in risposta alle centinaia di domande che ragazze e ragazzi mi fanno sempre, circa il sesso. Il progetto è piaciuto e mi hanno proposto di racchiudere i miei consigli nel libro.»
Le scrivono tante persone?
«Sì. E ancora di più durante la Pandemia: ho ricevuto tantissime domande, di ogni genere, sul sesso. Dai timori della prima volta, alle coppie che sono in crisi, gli uomini con l'ansia da prestazione e le domande sulle dimensioni del pene, così come le donne, che si sentono insicure per il proprio aspetto fisico. Per questo ho deciso di contribuire: cerco di trasmettere agli altri quello che ho imparato sul campo.»
Un volume con lezioni di sesso di Rocco Siffredi: ma non è un saggio di sessuologia, giusto?
«Non ho mica la pretesa di fare il sessuologo, ci mancherebbe: non è il mio mestiere. Il mio approccio è più simile al consiglio che darebbe un fratello maggiore. Che è proprio il motivo per cui mi contattano continuamente tante donne e tanti uomini: cercano un consiglio. Ho un'esperienza di 30 anni nel mondo del Porno: so distinguere tra la finzione e la vita reale, sono un attore e un regista, ma sono anche un uomo sposato e il padre di due figli maschi. Ho più punti di vista, sulla materia.»
Pensa che ci sia bisogno di educazione sessuale in Italia?
«Sì, soprattutto per i giovani. Ormai siamo alla seconda generazione di ragazze e di ragazzi, che hanno la loro prima conoscenza del sesso su Internet: vedono il sesso attraverso la pornografia online, con lo smartphone e il computer. Ma ci vuole un'educazione sessuale a scuola, che venga insegnata come avviene nel resto del mondo. Avevo fatto un appello, proprio per rendere l’educazione sessuale obbligatoria nelle scuole italiane. Mi ero reso disponibile e a me piacerebbe promuovere l'iniziativa: parteciperei volentieri, mi piace il dialogo coi ragazzi. Ma l'Italia è un paese dal pensiero retrogrado, l'approccio di chi lavora nel mondo della scuola è: “Rocco Siffredi, il pornodivo? No, grazie”.»
Lei da quale testo ha avuto la sua educazione sessuale?
«Una rivista, vietata ai minori: Supersex. Era piena di donne bellissime, una più sensuale dell'altra. Ha influito sulla scelta di diventare un pornoattore.»
L'editoria del secolo scorso: oggi viviamo un altro mondo e i giornali quasi non si stampano più. Anche il settore per adulti è cambiato tanto da quegli anni?
«Negli anni 80 e 90 c'era la vera trasgressione: si respirava nell'aria, c'era la voglia di libertà e la voglia di sperimentare. Oggi di libertà ne abbiamo troppa, ma si è persa per strada la passione.»
Una pubblicità dell'epoca, diceva: “Chi ruba un fiore per te: sotto, sotto c'é... ” ma oggi ci sarebbe un'accusa di stalking e sessismo, oltre che di furto. Ritiene dunque che si sia persa la passione anche nel cinema per adulti?
«Il mio è un mestiere complicato e da trent'anni ci metto: passione, ironia e umiltà. Ma oggi è diverso: i giovani sono più freddi, sempre con gli occhi sullo smartphone e la testa nei social. La tecnologia facilita molte cose, ma nella vita niente si conquista senza fare fatica, senza metterci tanta passione e tanto impegno.»
malena martina smeraldi valentina nappi
Questa è l'estate dell'orgoglio nazionale, merito di Europei e Olimpiadi. Sui social ha spopolato una sua fotografia con tre famose attrici hard italiane, in versione tricolore: Malena, Valentina Nappi e Martina Smeraldi.
«Sì, la foto ha fatto il giro del Web: Malena, Valentina e Martina. Un tris di bellezze italiane: tre donne affascinanti, tre grandi attrici hard, tutte e tre insieme. Noi italiani dobbiamo essere orgogliosi delle nostre eccellenze nazionali. Anche in settori che fanno ancora discutere»
Ultima domanda: tra poco si torna a scuola. Anche nella sua: la "Rocco Siffredi Hard Academy", la masterclass professionale nel cinema per adulti, dove insegna ai futuri professionisti: sceneggiatura, regia, tecniche davanti alla telecamera. Ci vuole raccontare qualche novità dell'edizione 2021?
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«Sì: tra poco riparte l'Academy. Dopo lo stop dovuto alla Pandemia è un ritorno, come le passate edizioni si svolge da me, a Budapest. E ci sarà Malena, ovviamente nel ruolo di insegnante. Ma soprattutto ci saranno 3 studentesse, italiane: tre ragazze debuttanti, che scoprono il mondo dell'intrattenimento per adulti. E in più partecipa una coppia, che vuole mettersi in gioco. Lei è una donna più adulta, mentre lui è un giovane ragazzo. Sarà interessante osservare anche le loro dinamiche di coppia, durante il lavoro sul set e davanti alle telecamere.»
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