Rinaldo Frignani per roma.corriere.it
SCONTRI NEL CENTRO DI ROMA AL SIT-IN «IOAPRO» RISTORATORI E TITOLARI DI PALESTRE
Scontri e bombe carte nel centro di Roma, alla manifestazione di piazza San Silvestro dove 800 manifestanti del settore delle palestre e della ristorazione stanno protestando contro le chiusure. Lancio di oggetti contro gli agenti, mentre i manifestanti sono schierati, pronti all’attacco.
E le forze dell’ordine rispondono con gli idranti. Un gruppo nutrito di partecipanti al sit-in è arrivato a piazza San Lorenzo in Lucina, davanti al cordone della polizia. Urla: «Libertà! Siamo pronti alla guerra». Una sessantina di persone sono riuscite invece ad arrivare all’angolo con via di Montecitorio.
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Ristoratori, titolari di palestre, qualche infiltrato. Radunati a piazza San Silvestro intonano cori, urlano «Libertà, libertà». «Non siamo partite Iva, siamo persone, siamo famiglie - spiega un ristoratore arrivato da Napoli - non siamo delinquenti, siamo persone che lavoravano 14 ore al giorno». Mentre un altro aggiunge: «Ci negano anche il diritto di manifestante.
È stata un’impresa arrivare qui». Molti i manifesti funebri che annunciano intanto la morte di palestre e piscine, oltre a cartelli con la scritta «Dalla padella di Conte alla brace di Draghi» e «Siamo tutti un autogrill». Un pullman diretto al sit-in non autorizzato è stato fermato dalla polizia per un controllo al casello di Roma Nord. A bordo c’erano 39 persone, tutte identificate.
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Altre tredici dirette al sit in organizzato sono state bloccate dalle forze dell’ordine alla stazione Termini e identificate. Provenivano dalla Sicilia. Intanto è cambiato il programma degli organizzatori: hanno scelto piazza San Silvestro come luogo di ritrovo per poi dare vita ad un corteo verso Montecitorio. L’intenzione è quella di raggiungere il Pantheon dove è in corso un’altra protesta.
«Stanno bloccando il nostro diritto a manifestare (riferendosi alla Questura che domenica ha negato l’autorizzazione a manifestare nella piazza già occupata per un’altra mobilitazione), ma noi arriveremo comunque, io arriverò a Roma anche a nuoto, a piedi, su un tappeto volante, perché è un mio diritto manifestare»: in una diretta Facebook sul canale del movimento «Io Apro», Momi El Hawi, il pizzaiolo di Firenze tra gli organizzatori della protesta aveva confermato l’appuntamento davanti a Montecitorio.
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«Siamo in tanti, tutta Italia si sta muovendo per prendersi i propri diritti - ha aggiunto - oggi dovranno darci una data e noi faremo di tutto per sederci a un tavolo sulle riaperture che sia il 19 aprile, il 20, o il 21 aprile. Oltre non andremo». «Noi ci saremo, ci vediamo in piazza Montecitorio - ha concluso Momi - non alzeremo un dito ovviamente, nessuno dovrà alzare un dito. Sarà una rivoluzione ghandiana».
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