“IO VITTIMA DI CIRCONVENZIONE? NO, MI SONO GODUTO LA VITA” – IL FILOSOFO GIANNI VATTIMO, 85 ANNI, IN TRIBUNALE PER IL PROCESSO CONTRO L'EX ASSISTENTE, SIMONE CAMINADA, ACCUSATO DI CIRCONVENZIONE D’INCAPACE: “HO AIUTATO A STAR BENE LE PERSONE CHE MI STAVANO ATTORNO. SONO FATTI MIEI. LE LITI? QUELLE DI DUE PERSONE CHE VIVONO INSIEME. COME CI SONO TRA MARITO E MOGLIE” – E SULLA NECESSITÀ DI SBLOCCARE 70MILA EURO DI INVESTIMENTI…

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Simona Lorenzetti per www.corriere.it

 

simone caminada e gianni vattimo 2 simone caminada e gianni vattimo 2

«Sono fatti miei», replica Gianni Vattimo al pm Giulia Rizzo. È questa la risposta che più di altre racchiude il pensiero genuino del filosofo, ma anche la difficoltà a chiarire le dinamiche del rapporto con Simone Caminada. Vattimo è comparso in aula per testimoniare nel processo in cui l’assistente e compagno è accusato di circonvenzione d’incapace. Secondo la Procura, il trentottenne brasiliano avrebbe sfruttato la situazione di «fragilità psichica del filosofo» e «mediante un’attività costante di pressione morale consistita nell’approfittare della sua generosità è riuscito ad accedere a tutta una serie di benefici economici»: dal farsi intestare polizze assicurative fino alla nomina di erede universale.

vattimo simone caminada vattimo simone caminada

 

Vattimo arriva in Tribunale in sedia a rotelle. È un’immagine inedita, che mette a nudo la debolezza fisica di un uomo stanco e malato. Parla con un filo di voce. Risponde con lucidità, ma lo scorrere dei pensieri non sempre è lineare. Non nasconde l’affetto che prova per quel ragazzo che siede sul banco degli imputati e che da oltre dieci anni è al suo fianco: «Sì, ho modificato la polizza assicurativa per destinare a lui il 70 per cento, del resto ha gli avvocati da pagare».

 

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Il docente ripercorre i rapporti con i tanti amici che hanno attraversato la sua vita e che oggi non frequenta più. Emergono la generosità e l’altruismo: «Mi sono goduto la vita fino a quando non ho avuto qualche problema di salute. E ho aiutato a star bene le persone che mi stavano attorno». Ma non è la sua magnanimità sotto accusa, piuttosto le presunte «pressioni morali» di Caminada che avrebbe deciso di mettere un freno alle elargizioni di denaro: «Evidentemente Simone ha ritenuto che stavo spendendo più di quanto potessi permettermi». Vattimo riferisce di aver sempre concordato con il proprio assistente la gestione del patrimonio, fino alla necessità di sbloccare 70 mila euro di investimenti: «Non avevamo più liquidità e c’erano dei conti da pagare».

gianni vattimo simone caminada gianni vattimo simone caminada

 

Ma a indispettire l’accademico sono le domande sui presunti dissidi tra lui e Caminada: «Litigi normali di due persone che vivono insieme. Come ci sono tra marito e moglie». Ma il pm Rizzo insiste e pur usando la delicatezza e il rispetto che si deve a uomo di 85 anni, considerato tra le menti più brillanti del ‘900, non può fare a meno di fargli notare che in alcune intercettazioni telefoniche si rivolge agli amici per chiedere aiuto: «Simone si prende troppo spazio», «Devi difendermi da lui», «Caminada vuole andarsene perché non faccio quello che vuole».

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Ma a incuriosire il magistrato è il fatto che Vattimo chiedeva ai propri interlocutori di non parlare di questi «dissidi» in Procura. «Perché non dovevano essere raccontati?», domanda il pm. «Sono fatti miei», chiosa il docente.

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