“KIEV TRASCINA I NEGOZIATI MA NON VUOLE UN ACCORDO” - L’ENNESIMA ACCUSA DEL PORTAVOCE DEL MINISTERO DEGLI ESTERI RUSSO, MARIA ZAKHAROVA, AGLI UCRAINI: “CONOSCIAMO QUESTA TATTICA, È STATO COSÌ IN TUTTI QUESTI SETTE ANNI” - PUTIN VUOLE CELEBRARE CON UNA “PARATA” A MARIUPOL IL 9 MAGGIO, GIORNO DELLA VITTORIA SUI NAZISTI NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE: SONO GIÀ ARRIVATI I TECNICI. MA DOVEVA SCEGLIERE PROPRIO LA CITTÀ PIÙ DEVASTATA DALLE BOMBE RUSSE?

-

Condividi questo articolo


Mosca, Kiev trascina i negoziati ma non vuole un accordo

MARIA ZAKHAROVA MARIA ZAKHAROVA

(ANSA) - Kiev non punta a raggiungere un accordo ma a trascinare deliberatamente i colloqui. E' l'accusa della portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, secondo quanto riporta la Tass. "Purtroppo - ha detto - la delegazione ucraina, ed è stato così in tutti questi 7 anni, poiché stiamo parlando del gruppo di contatto nel formato Normandia, punta i suoi sforzi non a raggiungere accordi ma a trascinare i colloqui. Conosciamo questa tattica".

parata del giorno della vittoria a mosca 4 parata del giorno della vittoria a mosca 4

 

I russi puntano alla parata della vittoria a Mariupol

(ANSA) - Una "parata della vittoria" a Mariupol. La città simbolo dell'assedio russo, schiacciata da settimane di bombardamenti e adesso teatro di una feroce lotta per il suo controllo, per Vladimir Putin potrebbe diventare il palcoscenico ideale per la celebrazione di un successo militare, o almeno per offrirne l'immagine.

 

vladimir putin alla parata del giorno della vittoria a mosca vladimir putin alla parata del giorno della vittoria a mosca

Mentre ancora si combatte, Mosca avrebbe già avviato i preparativi. "Secondo le nostre informazioni, a Konstantin Ivashchenko", l'autoproclamato sindaco filorusso di Mariupol, "è stato ordinato di ripulire parte del distretto centrale della città dai detriti e dai cadaveri per permettere la sfilata del 9 maggio. Tutto indica che gli occupanti vogliano organizzare un 'carnevale della vittoria', in caso di successo", ha spiegato Petro Andryushchenko, consigliere del sindaco legittimo Vadym Boichenko. Nell'area di Mariupol sarebbero già arrivati tecnici ed esperti per organizzare l'evento.

SOLDATI RUSSI A MARIUPOL SOLDATI RUSSI A MARIUPOL

 

"Pertanto - aggiunte il consigliere - il potenziale fallimento di un tale ordine" sarebbe un duro colpo "per Ivashchenko", che prima dell'invasione era un consigliere comunale ed è già stato accusato dalle autorità ucraine di alto tradimento, dopo che nei giorni scorsi era stato indicato alla guida dell'eventuale amministrazione filo-russa dal leader dei separatisti di Donetsk, Denis Pushilin. Il livello di preparazione, in ogni caso, suggerisce che si è già oltre la semplice suggestione.

 

acciaieria Azovstal a Mariupol acciaieria Azovstal a Mariupol

La data in cui la Russia celebra solennemente l'anniversario della vittoria sui nazisti nella Seconda guerra mondiale con un'imponente parata sulla Piazza Rossa a Mosca sembra destinata da settimane a diventare un giorno-simbolo anche per la nuova battaglia del Cremlino contro l'Ucraina definita "nazista" di Volodymyr Zelensky. La sfilata delle truppe russe sulla città martire della resistenza sarebbe per Kiev un affronto difficile da digerire. Mariupol, però, non è ancora caduta.

maria zakharova maria zakharova parata del giorno della vittoria a mosca 2 parata del giorno della vittoria a mosca 2 mariupol mariupol parata del giorno della vittoria a mosca 3 parata del giorno della vittoria a mosca 3 GIORNO DELLA VITTORIA IN RUSSIA GIORNO DELLA VITTORIA IN RUSSIA mariupol mariupol guerra in ucraina bucha e irpin guerra in ucraina bucha e irpin crematorio mobile dei russi a mariupol crematorio mobile dei russi a mariupol mariupol mariupol mariupol 2 mariupol 2 la distribuzione di aiuti umanitari a mariupol la distribuzione di aiuti umanitari a mariupol MARIUPOL MARIUPOL vladimir putin 1 vladimir putin 1 mariupol mariupol Maria Zakharova portavoce esteri Russia Maria Zakharova portavoce esteri Russia

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

È ARRIVATA L’ORA DI PIER SILVIO? SEGNATEVI QUESTA DATA SUL CALENDARIO: APRILE 2025. POTREBBE ESSERE IL MOMENTO DELLA DISCESA IN CAMPO DI BERLUSCONI JR – “PIER DUDI” POTREBBE APPROFITTARE DI UNA SCONFITTA DEL CENTRODESTRA AL REFERENDUM SULL’AUTONOMIA PER RIPERCORRERE LE ORME DEL PADRE: METTERE IN PIEDI UNA NUOVA FORZA ITALIA, APERTA A DIRITTI E MINORANZE, EUROPEISTA E ATLANTISTA. A QUEL PUNTO, LE ELEZIONI ANTICIPATE SAREBBERO INEVITABILI – ORMAI È CHIARO CHE IL GOVERNO MELONI NON CADRÀ MAI PER MANO DELL’OPPOSIZIONE, SPOMPA E INETTA, MA SOLO ATTRAVERSO UN’IMPLOSIONE DELL’ALLEANZA DI DESTRA-CENTRO - LA DIFFIDENZA DI MARINA, TERRORIZZATA DALL'IPOTESI CHE IL FRATELLO FINISCA FAGOCITATO DA BATTAGLIE MEDIATICHE E GIUDIZIARIE, COME IL PADRE...

DAGO-SPIFFERA: SUSSURRI & RUMORS – CHI SE LO PAPPA "IL FOGLIO"? LOTITO E' INTERESSATO MA MAINETTI L'AVREBBE PROPOSTO ANCHE A CAIRO - COSA DIRANNO A PONTIDA ORBAN E WILDERS: LANCERANNO BORDATE ALLA MELONI SU MIGRANTI, UCRAINA E RUSSIA? - LA SANTANCHE' RINVIATA A GIUDIZIO SI DIMETTE O NO? LA SORA GIORGIA HA SEMPRE FATTO CAPIRE CHE LA "PITONESSA" DEVE SLOGGIARE SE FINISCE A PROCESSO. MA OCCHIO: IL DESTINO DELLA "SANTA" INFLUENZERA' ANCHE QUELLO DI SALVINI SUL CASO OPEN ARMS (SE SI DIMETTE LEI PER UN RINVIO A GIUDIZIO, COME PUO' RESTARE AL SUO POSTO IL LEGHISTA CON UNA CONDANNA IN PROMO GRADO?) - BOCCHINO "INSEGUE" LE MELONI - LE INGENUITA' DEI FRATELLI ELKANN

DAGO-SPIFFERA: SUSSURRI & RUMORS - COSA HA SBIANCHETTATO DALLE SUE CHAT MARIA ROSARIA BOCCIA? LA PERIZIA SUI 13 DISPOSITIVI DELL’EX AMANTE DI SANGIULIANO SARÀ LUNGHISSIMA: NON SOLO PER LA QUANTITÀ DI DOCUMENTI, FOTO E VIDEO, MA ANCHE PER VALUTARE COSA È STATO CANCELLATO IN QUESTI MESI – I MISTERI DEL BAYESIAN NON FINISCONO MAI: CHE FINE HA FATTO LA VALIGIA “FORTIFICATA” IN TITANIO IN CUI MIKE LYNCH CUSTODIVA I SEGRETI DELL’INTELLIGENCE DI MEZZO MONDO? – PERCHÉ ALMA FAZZOLARI HA LASCIATO IMPROVVISAMENTE TIM? – GIAMPIERO ZURLO DICE “MESSA” – LA STRATEGIA DI ANDREA ORCEL PER PRENDERSI COMMERZBANK: TEMPI LUNGHI, NO ALLO SCONTRO CON IL GOVERNO TEDESCO