“MI HA GIRATO INTORNO AL COLLO ANCHE IL FLESSIBILE DELLA DOCCIA. NON RIUSCIVO NEMMENO A GRIDARE PER CHIEDERE AIUTO” – CONDANNATO A 8 ANNI DI RECLUSIONE IL FACTOTUM DELLA PARROCCHIA DI DON ORIONE A ROMA CHE L’ANNO SCORSO HA VIOLENTATO E TENTATO DI UCCIDERE UNA VOLONTARIA DELLA CHIESA –  UNA PERIZIA HA STABILITO CHE IL QUARANTENNE È AFFETTO DA DISTURBI PSICHICI MA NONOSTANTE CIÒ...

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Adelaide Pierucci per "il Messaggero"

 

VIOLENZA SESSUALE VIOLENZA SESSUALE

Si è nascosto nella camera da letto della volontaria della parrocchia e quando lei è entrata l' ha subito aggredita, senza parlare. Le intenzioni dello sconosciuto, però, si sono rivelate subito. Prima le botte, poi il tentativo di strangolamento con la testa infilata nel water, e quando la vittima era ormai stordita i palpeggiamenti e i preliminari di uno stupro.

 

Scenario dell' aggressione un appartamento annesso al centro di accoglienza della parrocchia di don Orione. Era il 26 giugno 2020, esattamente un anno fa. Il maniaco, si è scoperto poi, era il tuttofare della parrocchia, un quarantenne con disturbi psichici che ogni tanto si offriva di fare piccole commissioni. Ora per l' uomo, Pietro B., 38 anni, è arrivata la sentenza di condanna a otto anni di carcere per tentato omicidio e violenza sessuale. Una perizia ha stabilito che è affetto da un disturbo della personalità, un comportamento antisociale con caratteristiche psicotiche, ma nonostante ciò capace di intendere e di volere al momento del fatto.

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L' AGGRESSIONE

Un' aggressione improvvisa e particolarmente violenta, come ha ricostruito, nelle contestazioni, il sostituto procuratore Maria Gabriella Fazi, in base alle informative trasmesse dagli investigatori del commissariato Appio Latino e San Giovanni, che erano intervenuti nell' immediatezza dei fatti. «L' imputato dopo essersi nascosto all' interno della camera da letto di M., un' assistente volontaria della parrocchia sita in via don Orione, alla domanda di lei di cosa ci facesse in un angolo, senza alcun motivo, compiva atti idonei e diretti in modo non equivoco a cagionare la morte della parte offesa».

 

TENTATO OMICIDIO

Violenza su una ragazza Violenza su una ragazza

L' uomo infatti le ha subito girato intorno al collo il laccio del suo portachiavi cercando di strangolarla, mentre le tirava anche pugni e calci, per poi trascinarla all' interno del bagno dove «con ferocia», ha specificato il magistrato, «le metteva la testa dentro il water e per di più strappandole ciocche di capelli». L' incubo però è continuato, ha raccontato agli inquirenti la volontaria «Sempre nel tentativo di uccidermi, di strangolarmi o soffocarmi, mi ha girato intorno al collo anche il flessibile della doccia. Sanguinavo ma non si fermava. Non riuscivo nemmeno a gridare per chiedere aiuto».

 

Violenza su una ragazza Violenza su una ragazza

Il peggio è arrivato subito dopo. L' uomo ha allentato la morsa al collo per abbassare i leggins alla sua vittima. Voleva stuprarla. «Mi sono opposta in ogni modo. Seppure immobilizzata, ferita, ho cercato di proteggermi. Stringevo le gambe, provavo a urlare». A quel punto il tuttofare della parrocchia è scappato via. Una fuga inutile. È stato rintracciato nelle vicinanze dalle squadre di due volanti della polizia e arrestato. La volontaria, invece, è stata soccorsa con urgenza e ricoverata con prognosi riservata nell' ospedale più vicino.

 

violenza sessuale violenza sessuale

Aveva riportato un versamento cerebrale, la frattura del setto nasale, e «sintomatologia da soffocamento», hanno precisato i medici. L' omicidio e lo stupro, secondo gli investigatori, non sarebbero stati portati a termine «per circostanze non dipendenti dalla volontà dell' imputato». Ossia solo grazie al coraggio della vittima che è riuscita a lottare fino all' ultimo secondo. A far desistere l' improvvisato maniaco, pare, sia stato un rumore che proveniva

 

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