Estratto dell'articolo di Mirco Paganelli per "Il Messaggero"
Per legge può disporre di un cane da assistenza e proprio per questo verrà sfrattata. La gioia dell'arrivo di un Labrador per non vedenti ha portato con sé un'amara sorpresa per la 31enne Camilla Di Pace, originaria di Latina e residente da dieci anni a Bologna. I proprietari dell'appartamento in cui vive zona Santo Stefano, pieno centro del capoluogo emiliano - non intendono rinnovarle il contratto perché non gradiscono gli animali.
E dunque la giovane si trova di fronte a un bivio: dire addio all'animale oppure alla casa. «Non rinuncerò mai al cane guida. Non è un capriccio, è un'estensione del mio corpo, come la carrozzina per uno che non cammina. Per me averlo è stata una conquista», si sfoga la giovane.
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A settembre le scade il contratto, solo che i proprietari non intendono rinnovarglielo. «Non vogliono il cane», denuncia la giovane non vedente che ogni mese versa regolarmente 550 euro d'affitto. L'alternativa, dunque, è solo una: cercare un'altra sistemazione.
Magari meno costosa, visto tra occupazione e pensione d'invalidità, la 31enne riesce ad arrivare a malapena alla fine del mese.
[…] Il locatore può scegliere se accettare animali domestici in casa, ma la giovane non vedente è convinta di avere il diritto dalla propria parte. «Il mio non è un cane da compagnia, ma un cane guida. Sono animali addestrati. Lo Stato prevede leggi specifiche per i cani per non vedenti. Non affittarmi la casa perché ho un cane guida è come non affittarmela perché sono cieca».
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