Estratto dell'articolo di Benedetta Perilli per www.repubblica.it
Proponendosi di cacciare le persone affette da nanismo dalle corride, la Spagna è ancora una volta alle prese con il peso delle sue tradizioni. Stavolta a finire al centro del dibattito è uno spettacolo popolare vicino al mondo dei toreador che, essendone una parodia e facendone spesso da introduzione, mette in scena interazioni comiche tra vitelli e umani, quasi sempre interpretati da persone affette da nanismo. Il toreo cómico o "Bombero torero", dal nome di una delle sue più antiche compagnie risalenti agli anni Trenta, presto potrebbe essere vietato in Spagna.
Lo pretende il governo, che ha appena approvato in Senato un progetto di legge che si allinea alle direttive europee in difesa dei diritti dei disabili, proibendone le vessazioni.
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"Non ridono di noi, ridono con noi", risponde al telefono Daniel Calderón, 41 anni, presidente dell'associazione "Diversiones en el ruedo y su enanitos toreros" che dal 2015 organizza spettacoli di toreo cómico nei quali lavora come torero.
"Questo mantra dell'irrisione non è vero, la gente ci ammira perché abbiamo un lavoro dignitoso, togliercelo è un sopruso", aggiunge Calderón: "Sono un disabile non un inabile, sono maggiorenne e nel pieno delle mie capacità. Prima di essere un disabile sono un torero, un artista e un comico". Una voce che rappresenta il parere dei circa 100 lavoratori del toreo cómico ancora attivi in Spagna […]
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