“PERCHÉ HANNO UCCISO LUCA? ANASTASIA NASCONDE QUALCOSA”, LO SFOGO DEL PAPÀ DEL 24ENNE ASSASSINATO DAVANTI A UN PUB A ROMA: “PRINCI NON SI È COMPORTATO DA AMICO. HA SPOSTATO L'AUTO INVECE DI AIUTARE MIO FIGLIO. LUCA NELL’ULTIMO PERIODO AVEVA UN ATTEGGIAMENTO PIÙ DISTACCATO VERSO DI NOI" - GLI INQUIRENTI ERANO SULLE TRACCE DI PRINCI GIÀ PRIMA DELL' OMICIDIO. IN UN INCONTRO TRA LUI E UN PLURIPREGIUDICATO AVVENUTO UN MESE PRIMA DEL DELITTO, C'ERA ANCHE LUCA SACCHI. PERCHE’?

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Camilla Mozzetti per il Messaggero

 

luca sacchi luca sacchi

Il tempo si è fermato mentre i giorni corrono via veloci e lui, Alfonso Sacchi, è rimasto immobile: «Perché mio figlio è stato ammazzato?». Un mese fa, ormai, dal proiettile di un revolver calibro 38 esploso alla nuca. Se lo domanda di giorno, appena apre gli occhi, di notte quando prova a riposarsi. Ma non c' è alcun ristoro. Nulla che possa mitigare il suo dolore e acquietare l' animo di un padre che sembra quello di un animale chiuso in gabbia.

 

luca sacchi festeggiato da anastasiya luca sacchi festeggiato da anastasiya

Lui sa che c' è una vittima suo figlio Luca e un carnefice Valerio Del Grosso, pasticcere 21enne di Casal Monastero che ha premuto il grilletto. Ma le dicotomie non bastano a spiegare l' assurdità di una tragedia consumata in una Roma che, la sera del 23 ottobre scorso, odorava ancora di estate.

 

Ad Alfonso Sacchi non basta una sola verità, che è quella oggettiva, con due ragazzi appena ventenni Del Grosso e il suo complice Paolo Pirino , rinchiusi in carcere con l' accusa di omicidio. Vuole sapere il perché Luca è morto. Non basta dire che è accaduto. Ci sono persone che erano lì e che sono rimaste in silenzio. Ragazzi che, stando alle indagini, si sono comportati in modo «anomalo». E non erano dei passanti o degli emeriti sconosciuti.

 

il papà di luca sacchi il papà di luca sacchi

C' era Anastasia, la fidanzata di Luca, nel cui zainetto, secondo gli intermediari di Del Grosso, c' era il denaro per acquistare marijuana o cocaina e «che forse nasconde qualcosa», dice papà Alfonso. E Giovanni Princi ex compagno di scuola del figlio «che se fosse stato un amico si sarebbe dovuto comportare diversamente».

 

Non punta il dito e non cerca dei colpevoli morali. Vuole solo sapere se suo figlio, il suo «orgoglio», è morto come pensa da innocente o se invece era coinvolto in una presunta trattativa per l' acquisto di una partita di droga. Ma nessuno finora lo ha aiutato a capire.

il papà di luca sacchi funerali il papà di luca sacchi funerali

Signor Alfonso un mese fa suo figlio Luca veniva ucciso da un colpo di revolver alla testa. Il suo assassino e il complice sono in carcere ma lei cerca ancora delle risposte.

«Certo, è normale, ci sono troppi lati oscuri».

Anastasia, che lei considerava una figlia, non ha mai spiegato puntualmente cosa è accaduto quella sera del 23 ottobre di fronte al John Cabot pub.

 

Crede stia nascondendo qualcosa?

«Probabilmente sì, visti i suoi comportamenti».

 

Dietro l' omicidio di Luca si è scoperta una trattativa per l' acquisto di droga pilotata forse da un amico di suo figlio: Giovanni Princi. Cosa sa e cosa pensa di questo ragazzo?

«Vorrei saperlo anche io cosa è successo. Riguardo Princi, penso che un amico si sarebbe comportato diversamente. L' amicizia è un' altra cosa».

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È emerso che Princi abbia spostato, dopo il ferimento di Luca, l' auto di Anastasia. Secondo lei perché lo ha fatto?

«Probabilmente doveva nascondere qualcosa, è l' unica spiegazione. Anche perché, in quel contesto, avrebbe dovuto pensare a Luca e non a spostare una macchina».

 

Quella sera lei stesso aveva fatto un' iniezione di antidolorifico a suo figlio per il mal di schiena. Poi Luca è uscito dopo aver ricevuto una telefonata. Lei era a lavoro, sua moglie cosa le disse?

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«Che sarebbe tornato da lì a poco. Ogni tanto lui ed Anastasia prima di pranzo o cena si vedevano per un aperitivo».

 

Nelle ultime settimane avevate percepito qualcosa, lei o sua moglie, che vi aveva insospettito? Un cambio di atteggiamento di Luca verso Anastasia, ad esempio, o un suo particolare nervosismo?

«Forse un atteggiamento più distaccato si era avvertito, ma più che altro nei nostri confronti».

 

Si dice che i genitori sappiano leggere negli sguardi dei figli la verità e la menzogna. Chi era Luca ai suoi occhi?

«Il mio orgoglio».

 

La madre di Valerio Del Grosso si è scusata, ha denunciato il figlio. Lei crede nel perdono?

«No».

 

«ALL'INCONTRO CON IL PREGIUDICATO C'ERANO ANCHE PRINCI E SACCHI»

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Alessia Marani e Giuseppe Scarpa per il Messaggero

 

C' era anche Luca Sacchi in un incontro tra Giovanni Princi e un pluripregiudicato avvenuto un mese prima del delitto, sempre in zona Appio Latino. Il nome del personal trainer ucciso il 23 ottobre con un colpo alla testa davanti a un pub di via Bartoloni compare tra gli identificati in quell' occasione dalle forze dell' ordine. Gli inquirenti erano sulle tracce di Princi già prima dell' omicidio e, ricevuta la soffiata che potesse trovarsi con un personaggio pericoloso, lo fermano per un controllo. Ma non è solo, con lui ci sono altri amici, tra cui lo stesso Luca Sacchi che viene identificato. Forse Luca è solo nei dintorni e nemmeno sa che quell' uomo ha precedenti, ma il suo nome finisce comunque a verbale.

 

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TELEFONO MUTO Luca e Giovanni erano amici dai tempi della scuola e negli ultimi mesi avevano ripreso a frequentarsi assiduamente, condividendo la passione per la palestra e le corse in moto sulla pista di Aprilia, appena fuori Roma. Negli stessi giorni del controllo, le forze dell' ordine fanno irruzione in un box nei garage delle palazzine sulla Tuscolana in cui abita la famiglia di Princi, convinti di trovare della droga. E infatti la trovano, ma il box non appartiene ai Princi e risulta abbandonato da tempo. Sarà un caso, ma stando a indiscrezioni, il telefono di Giovanni, da allora smette di parlare.

 

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I DUBBI Secondo la famiglia Sacchi, Anastasia, la fidanzata di Luca, e Giovanni nascondono qualcosa e forse Luca aveva scoperto qualcosa di losco. Per questo potrebbe essere stato fatto fuori. Ma davvero Luca era all' oscuro di tutto, oppure, che cosa avrebbe scoperto? Secondo gli emissari di Valerio Del Grosso - colui che ha sparato - mandati all' Appio Latino in avanscoperta un paio d' ore prima del delitto per sincerarsi che la comitiva di Princi avesse i soldi per comprare la marijuana (nello zaino rubato ad Anastasia ci sarebbero stati 60mila euro), la trattativa a un certo punto sarebbe saltata per trasformarsi in rapina, per prendersi i soldi e basta senza più portare la droga. Insomma, l' intento era dare una sola ai ragazzi dell' Appio.

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Perché? C' erano, forse, dei conti in sospeso da saldare? Fatto sta che la comitiva dell' Appio, come testimoniato dal controllo di polizia giudiziaria avvenuto il mese prima, non era nuova a incontri con persone sospette. Forse Princi si sentiva più sicuro vicino a Luca, alto 1,90 ed esperto di arti marziali?

 

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