“PRESTO L’ATTACCO A GAZA”. ISRAELE PREANNUNCIA L’INIZIO DELLE OPERAZIONI DI TERRA - COLPITA UNA CHIESA DEL PATRIARCATO ORTODOSSO A GAZA, CI SAREBBERO 17 MORTI SOTTO LE MACERIE – L’ESERCITO DI GERUSALEMME: “ABBIAMO COLPITO UN MURO VICINO, È STATO UN INCIDENTE” – IL SEGRETARIO GENERALE ONU GUTERRES AL VALICO DI RAFAH PARLA DEI CAMION CARICHI DI AIUTI PER I PALESTINESI ANCORA FERMI IN EGITTO E IL MINISTERO DEGLI ESTERI DEL CAIRO ACCUSA ISRAELE DI BLOCCARLI – LA MELONI SARÀ DOMANI AL VERTICE IN EGITTO SUL MEDIO ORIENTE... - VIDEO

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https://video.repubblica.it/dossier/video-israele-palestina-attacco-hamas-2023/gaza-si-scava-tra-le-macerie-della-chiesa-greco-ortodossa-che-ospitava-sfollati-israele-and-8220e-and-8217-stato-un-incidente-non-era-l-and-8217obiettivo-and-8221/455113/456078

 

 

Da video.corriere.it

 

CARRI ARMATI ISRAELIANI VERSO GAZA CARRI ARMATI ISRAELIANI VERSO GAZA

I camion carichi di aiuti vitali fermi in Egitto in attesa di poter attraversare il valico di Rafah e arrivare nella Striscia di Gaza sono «un’ancora di salvezza» per i palestinesi di Gaza e «la differenza tra la vita e la morte». Lo ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, parlando ai giornalisti davanti al valico, sottolineando che gli aiuti devono essere trasferiti nell’enclave il più rapidamente possibile.

 

Guterres ha aggiunto che l’accordo raggiunto tra Egitto e Israele per consentire il flusso di aiuti nella Striscia di Gaza prevede alcune condizioni e restrizioni. «Ci stiamo impegnando attivamente con Egitto, Israele e gli Stati Uniti per assicurarci di poter chiarire queste condizioni e limitare queste restrizioni, in modo che questi camion siano diretti dove sono necessari», ha aggiunto, senza fornire dettagli sulle tempistiche con cui i camion di aiuti entreranno a Gaza. Guterres ha infine ribadito il suo appello per un cessate il fuoco tra le parti in guerra.

 

 

 

PRESTO L’ATTACCO A GAZA

Da repubblica.it - Estratti

CARRI ARMATI ISRAELIANI VERSO GAZA CARRI ARMATI ISRAELIANI VERSO GAZA

La guerra regionale si avvicina sempre più in Medio Oriente, mentre Israele preannuncia l’inizio delle operazioni di terra a Gaza. Ieri c’è stata una sequenza di attacchi simultanei con missili, razzi e droni contro bersagli israeliani e americani, e il fatto che siano arrivati nelle stesse ore fa pensare a una regia unica che ha impartito l’ordine alle sue forze nell’area.

 

 

Il gruppo Ansar Allah dallo Yemen ha lanciato missili e droni in direzione di Israele, ma sono stati abbattuti in volo dal cacciatorpediniere americano Carney in navigazione nel Mar Rosso. Lo stesso gruppo - che in molti conoscono come i ribelli Houthi - in passato ha distrutto grandi impianti petroliferi sauditi e si era vantato di poter raggiungere Israele. Milizie sciite hanno lanciato tre droni contro i soldati americani di stanza nella base di al Tanf, nella Siria orientale. Si tratta di gruppi che prendono armi e finanziamenti dall’Iran. Qualche ora prima altri tre droni avevano colpito due basi americane in Iraq, una a Est e l’altra a Nord. Anche in questo caso l’attacco porta la firma delle milizie sciite finanziate da Teheran, che hanno già lanciato attacchi simili in passato.

gaza chiesa ortodossa colpita gaza chiesa ortodossa colpita

 

Ma questa volta le operazioni in Yemen, Siria e Iraq sono scattate in meno di ventiquattr’ore. Hamas ha sparato venti razzi dal territorio del Libano contro Israele, quindi col permesso di Hezbollah. È cosa rara, perché di solito non è presente sul fronte Nord, e ha continuato a sparare missili contro le città israeliane, fino a Tel Aviv, da Gaza. Tutte queste fazioni fanno parte del cosiddetto Asse della Resistenza guidato dall’Iran.

 

Gli israeliani intanto hanno colpito con un drone una cellula di uomini armati, forse di Hamas, nel campo di Nur Shams, in Cisgiordania, vicino a Tulkarem. Da quella posizione la cellula poteva arrivare fino all’autostrada Sei, che attraversa Israele da Sud a Nord e collega Tel Aviv con Haifa

 

MINISTERO ESTERI EGIZIANO ACCUSA ISRAELE DI BLOCCARE AIUTI GAZA

(ANSA) - Il ministero degli Esteri egiziano ha accusato i "media occidentali" di prendere di mira il Paese per la crisi umanitaria di Gaza. "Il valico di Rafah è aperto e l'Egitto non è responsabile di ostacolare l'uscita di cittadini di paesi terzi", ha scritto in un messaggio sulla piattaforma X. E in uno successivo ha aggiunto: "Domani c'è l'opportunità di cambiare rotta e risvegliare le coscienze".

CARRI ARMATI ISRAELIANI VERSO GAZA CARRI ARMATI ISRAELIANI VERSO GAZA

 

Secondo il ministro egiziano degli Esteri i media stanno promuovendo "uno scenario di sfollati, ritenendo l'Egitto responsabile della chiusura del valico nonostante gli attacchi mirati israeliani e il rifiuto di fare entrare gli aiuti e ultimamente insinuando la responsabilità dell'Egitto per aver ostacolato l'uscita di cittadini di Paesi terzi".

 

ERDOGAN, 'ISRAELE FERMI LE OPERAZIONI A GAZA, È GENOCIDIO'

(ANSA) - "Ribadisco il nostro appello all'amministrazione israeliana a non ampliare ai civili la portata dei suoi attacchi e fermare immediatamente le operazioni che stanno per diventare un genocidio". Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, come riporta Anadolu, parlando delle operazioni israeliane su Gaza. "Israele, invece di correggere i propri errori e agire con la saggezza di uno Stato, si sta comportando come un'organizzazione, spesso incitata da attori esterni alla regione", ha aggiunto il presidente turco.

 

ABU MAZEN VEDE SUNAK AL CAIRO, DOPO ESSERSI NEGATO A BIDEN

ATTACCO ALLA CHIESA GRECA ORTODOSSA DI GAZA ATTACCO ALLA CHIESA GRECA ORTODOSSA DI GAZA

(ANSA) - Il governo britannico si impegna a svolgere "un ruolo importante" per facilitare la ripresa degli aiuti umanitari alla popolazione palestinese di Gaza attraverso l'Egitto, malgrado la rappresaglia militare in corso da parte d'Israele sulla Striscia in risposta all'attacco di Hamas del 7 ottobre. Lo ha detto il premier Rishi Sunak incontrando oggi al Cairo, dove è ospite del leader egiziano Abdel Fattah al Sisi, anche il presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese (Anp), Abu Mazen, che due giorni fa si era invece negato - secondo i media - a un colloquio con Joe Biden.

 

Sunak - reduce da due tappe in Israele e Arabia Saudita di questo tour in Medio Oriente organizzato d'urgenza con l'obiettivo dichiarato di contribuire a cercare di "fermare l'escalation" - ha poi confermato l'incremento degli stanziamenti di Londra per gli aiuti ai palestinesi e la volontà di favorire una ripresa piena del loro afflusso verso la Striscia di Gaza "quanto prima possibile".

carri armati israeliani si avvicinano a gaza carri armati israeliani si avvicinano a gaza

 

Il Regno Unito non ha ancora precisato ufficialmente se alla conferenza internazionale convocata da Sisi al Cairo domani sulla ri-esplosione del conflitto israelo-palestinese sarà rappresentato dallo stesso Sunak; o, come anticipato dai media britannici, dal ministro degli Esteri, James Cleverly, pure in missione diplomatica nella regione

 

 

MELONI SARÀ DOMANI AL VERTICE IN EGITTO SUL MEDIO ORIENTE

(ANSA) La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a quanto si apprende, parteciperà domani in Egitto al vertice internazionale per la pace organizzato al Cairo dal presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, sul conflitto in Medio Oriente.

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