«In questo momento c’è un possibile contagio: senza panico, senza paura, senza comportamenti insensati come svuotare i supermercati, dobbiamo far sì che questo contagio diminuisca. Questi provvedimenti vanno in questa direzione. Alcuni che sembrano esagerati, come la chiusura delle scuole, sono sacrosanti, purtroppo. Sono sincero, mia figlia non l’avrei mandata a scuola. Sono molto contento che il presidente Fontana abbia preso questa decisione. I bambini non sono particolarmente a rischio, si ammalano ma in modo lieve, ma questa è un’arma a doppio taglio, vanno a scuola malata e poi contagiano altri bambini”.
“La differenza del Corona virus con un virus normale è questa: questo virus è completamente nuovo, mentre il virus influenzale invece è una variante di quello dell’anno precedente, quindi ognuno ha un certo grado di immunità. (...) Questo virus è nuovo quindi nessuno ha anticorpi, non abbiamo medicine o vaccini. Inoltre questo virus ha la tendenza a scendere più in profondità del nostro apparato respiratorio, quindi va a toccare quella parte delicatissima dei nostri polmoni che ossigena i nostri corpi. Per questo la malattia può essere così grave. Questa è una malattia che nel 10% dei casi almeno provochi un ricovero, il 4/5% dei casi manda in terapia intensiva, mentre nell’1% dei casi il paziente non ce la fa”.
“Un’epidemia come questa può non finire mai: il virus può incominciare a trasmettersi nella popolazione e piano piano diventare più buono. Ci sono da dire due cose: possiamo sperare che il virus circoli di meno con l’arrivo della bella stagione e che con il tempo diventi più buono, ci sono stati altri Coronavirus nella storia dell’uomo con il tempo diventati virus e raffreddori”. “Se prendessimo tutti questo virus sarebbe una tragedia. Dobbiamo fare l’impossibile per interrompere il contagio”.
Così il virologo e divulgatore Roberto Burioni ospite a Che Tempo Che Fa su Rai 2.