this is what happens when you don’t recycle your pizza boxes
— Greta Thunberg (@GretaThunberg) December 30, 2022
Alberto Mattioli per “La Stampa”
Cominciamo dalla fine. Ecco la morale della storia: «This is what happens when you don't recycle your pizza boxes», questo è quel che succede quando non ricicli i tuoi contenitori della pizza, twitta Greta Thunberg, dopo che uno scambio di invettive a mezzo social con un suo celebre hater è finito con l'arresto di quest' ultimo (però per ragioni più serie di aver insultato Greta e anche di non aver messo i cartoni nella raccolta della carta).
La vicenda è, in effetti, incredibile. Protagonisti, la diciannovenne paladina delle lotte ambientaliste e Andrew Tate, come dire il giorno e la notte. Costui è infatti un concentrato di ogni possibile scorrettezza politica, con un curriculum così lungo che perfino la partecipazione al «Grande fratello» britannico sembra la colpa meno grave. Tate, 35 anni, nato in America e cresciuto in Inghilterra, ex campione di kickboxing, debuttò facendosi appunto cacciare dal reality per via di un video dove frustava una donna.
A seguire, fu estromesso da un bel po' di social dove postava contenuti misogini e omofobi, sessisti e violenti: è di quei tipini fini che pensano che le donne che vengono violentate se lo sono andate a cercare, e lo scrivono pure. Del resto, lui stesso si definisce con autocompiacimento «assolutamente misogino e assolutamente sessista».
Segno dei tempi, e anche che in questi tempi c'è qualcosa che non funziona, Tate è però riuscito a trasformare le sue incontinenze verbali in un business, diventando una specie di influencer negativo, una Ferragni della sconvenienza, un paladino delle cause più svariate, purché sbagliate: tre milioni di follower su Twitter, undici miliardi di visualizzazioni per i suoi video su TikTok, e gran successo internettiano per la sua «Hustlers' Academy», 120 mila iscritti a 39 sterline al mese, che propugna una virilità tutta soldi, muscoli, turpiloquio, ostentazione, oggetti di lusso e donne oggetto. Elon Musk l'ha riammesso su Twitter che l'aveva bandito e indovinate per chi Tate (cittadino americano oltre che suddito britannico) si è schierato alle ultime presidenziali? Risposta esatta: Donald Trump.
Nel '17, Tate si è trasferito in Romania, o forse sarebbe meglio dire che ci è scappato, visto che la polizia britannica era sulle sue tracce per un caso di abusi sessuali. Per la verità, neanche quella romena è stata a guardare: già nell'aprile scorso, Andrew e suo fratello Tristan erano stati interrogati per una vicenda di presunto sfruttamento di donne, sequestrate e poi impegnate in film porno. Fin qui, il personaggio.
A questo punto, e siamo a mercoledì scorso, Tate se l'è presa con Greta, inquinando Twitter con un elogio dell'inquinamento. Ha postato una foto dove fa il pieno alla sua Bugatti con un messaggio per la Giovanna d'Arco degli ambientalisti: «Ciao Greta Thunberg. Ho 33 automobili. La mia Bugatti ha un motore W16 da otto litri con turbo quadruplo. Le mie due Ferrari da competizione hanno un V12 da sei litri e mezzo.
Questo è l'inizio. Per piacere, mandami il tuo indirizzo e-mail in modo che io possa inviarti un elenco completo della mia collezione di macchine e le rispettive enormi emissioni». Greta naturalmente ha raccolto la provocazione e a stretto giro di tweet ha emesso la risposta sulle emissioni: «Sì, per favore, illuminami. Mandami un'e-mail a smalldickenergy@getalife.com», che tradotto restando nei limiti del pubblicabile suona più o meno così: energiadelpenepiccolo@fattiunavita.com.
Più che cinguettii, insomma, beccate, che ovviamente hanno mandato in estasi le opposte tifoserie, con una quantità smoderata di retweet e commenti. Per dire: per la replica gretiana, oltre un milione di like, anzi di «mi piace» così è contento il ministro Sangiuliano. Botta e risposta, tutto finito? Macché.
Tate è passato al contrattacco con un video in cui si mostra in vestaglia mentre fuma un sigaro davanti a due cartoni di pizza presumibilmente vuoti: «Ora so che Greta, con la sua faccia piena di odio e arrabbiata, tremando per il freddo senza riscaldamento sotto il suo cappellino, legge i miei tweet, e questo rende il mio Twitter ancora più divertente». Giovedì però ha smesso di divertirsi perché la polizia romena ha fatto irruzione nella sua villa di Bucarest con grande spiegamento di forze, documentato anche in video, e ha arrestato lui e il fratello per la storia dei video porno.
Secondo gli internauti pro-Greta, galeotti, è il caso di dirlo, sono stati i due cartoni della pizza, griffati da una nota catena locale (la famosa pizza romena) con un logo in bella vista, chissà. In effetti alcuni media romeni riferiscono che le autorità aspettavano, per arrestare Tate, soltanto la prova che si trovasse effettivamente nel Paese. L'hanno fornita il battibecco internettiano con Thunberg e, soprattutto, le pizze. Quindi ha davvero ragione Greta: riciclate sempre tutto (anche se non avete la polizia alle costole). -
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