Virginia Piccolillo per www.corriere.it
Sulla base della segnalazione della guardia di finanza, che giovedì era salita a bordo della Sea Watch, è stata indagata la capitana Carola Rackete. «Un atto dovuto», fa sapere la procura di Agrigento, che sabato ha in programma di interrogarla. I finanzieri sono attualmente a bordo della nave dell’ong per notificare alcuni atti e sta arrivando in elicottero sull’isola il procuratore aggiunto Salvatore Vella per compiere atti urgenti. «Non posso confermare questi rumors ma vedremo» aveva detto Rackete commentando la notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. «Abbiamo infranto la legge - ha spiegato la comandante - in Libia c’è la guerra civile non è un porto sicuro. Sono certa che le corti italiane riconosceranno che la sicurezza delle persone è più importante dei confini nazionali». «Salvini mi considera un nemico pubblico? Ho 42 persone di cui occuparmi. Salvini si metta in fila», ha aggiunto. «La situazione a bordo sta peggiorando e l’acqua scarseggia».
Cinque stati pronti ad accogliere, «l’Olanda se ne strafrega»
Proseguono intanto le operazioni sul fronte diplomatico per accogliere i migranti: il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, sta portando avanti la partita in stretta correlazione con la Commissione europea. Francia, Germania, Lussemburgo, Portogallo: a questi quattro paesi che già avevano offerto la disponibilità ad accogliere i migranti imbarcati sulla nave Sea Wat, se ne è aggiunto un altro che, secondo fonti del governo, non è l’Olanda. «Il comportamento del governo olandese è disgustoso, rispettosamente parlando. C’è una nave che batte bandiera olandese e se ne strafregano completamente, per loro è normale e vabbè» attacca Salvini.
Sbarcati 16 migranti
Intanto, alle 6 del mattino di venerdì 28 giugno, un barchino con 16 persone, fra le quali una donna, è sbarcato a Lampedusa. Mentre la Sea Watch 3 attende ancora a mezzo miglio da Lampedusa uno sblocco della situazione. A bordo la delegazione di parlamentari ha passato la notte dormendo sul ponte della nave. E facendo i turni con l’equipaggio per sorvegliare che nessuno dei naufraghi si gettasse in mare.
A bordo restano in 40
matteo salvini ospite a porta a porta 5
«La situazione è diventata insostenibile - ha riferito il radicale Riccardo Magi - . Se ci sono disponibilità ad accogliere queste persone vanno concretizzate subito. Non può passare un’altra giornata così». A bordo ora ci sono 40 immigrati, inclusi sei donne e due minori. Un giovane con forti dolori addominali è stato evacuato nella notte di giovedì con forti dolori addominali. Assieme a lui è stato autorizzato, non senza resistenze, a scendere il fratellino di 11 anni.
Salvini ad Agorà ribadisce il «no all’accoglienza»
Dalla procura di Agrigento, della quale più volte il vicepremier, Matteo Salvini, ha invocato l’intervento, non arriva alcuna novità. Quindi a sbloccare la situazione non può essere che la via diplomatica. Giovedì però dall’Olanda, Paese di bandiera della nave, è arrivato un secco «no» a condividere le responsabilità di accoglienza. Il vicepremier, Matteo Salvini, ad Agorà ha ribadito che la posta in gioco sono le regole di Dublino: «Noi abbiamo sempre rispettato le normative europee che prevedono l’identificazione di tutti, - ha rimarcato il ministro dell’Interno - ma se nessuno interviene, nel caso della Sea Watch come in altri casi, perché dovrei far mantenere a carico degli italiani migliaia e migliaia di soggetti che dovrebbero essere altrove? Per difendere la dignità del mio Paese stiamo ragionando su tutte le possibilità». In «un paese normale - ha attaccato Salvini - l’equipaggio andrebbe fermato e la nave sequestrata. Non sono naufraghi, pagano una media di 3 mila dollari con cui poi si comprano armi e droga». «Il comandante della nave, Carola Rackete - ha ribadito - in 16 giorni avrebbe potuto andare ovunque: Tunisia, Malta, Grecia, Spagna e Olanda».
Divieto di avvicinamento a meno di 3 miglia
Intorno alle 10, è sembrato che la Sea Watch si stesse avvicinando alla costa. E per questo era sorto il dubbio che fosse stato autorizzato lo sbarco. Invece poi si è capito che si è trattato di un fraintendimento, dal momento che da bordo era partita la richiesta alla Guardia costiera di poter gettare l’ancora fuori dal porto. Un’incomprensione presto risolta, anche con l’obbligo di rispettare il divieto di avvicinamento a meno di 3 miglia.
carola rackete delrio orfini e fratoianni in aeroporto verso lampedusa. delrio orfini e fratoianni in aeroporto verso lampedusa IL TWEET DI ROBERTO SAVIANO A FAVORE DELLA CAPITANA DELLA SEA WATCH CAROLA RACKETE CAROLA RACKETE CAROLA RACKETE carola rackete salvini CAROLA RACKETE carola rackete CAROLA RACKETE carola rackete carola rackete