Paolo Giordano per “il Giornale”
Per carità, il post è rimasto online soltanto poche ore, ma sono bastate per farlo notare. E molto. Giornata di venerdì, ossia il Friday for Future con le scuole vuote e gli studenti a manifestare. Mentre in piazza correvano gli osanna a Greta Thunberg, su Facebook Radio Maria la scomunicava. E non con un giro di parole.
Leggete qui cos’hanno pubblicato in una sorta di card-preghiera: “Cara Greta, dopo che abbiamo buttato Dio nella pattumiera, vogliamo salvare il pianeta? Dopo che lasciamo sopprimere i feti umani, vogliamo proteggere i cuccioli animali? Dopo che confondiamo i generi, vogliamo salvare la specie? Dopo che aiutiamo gli uomini a morire, vogliamo salvare le foreste? Volto indignato il tuo, o forse manipolato? Giovani, non lasciatevi ingannare”.
RADIO MARIA CONTRO GRETA THUNBERG
In pratica, una bastonata. Tra l’altro non è la prima volta che questa emittente (seguita su Facebook da 1milione e seicentomila persone), prende posizioni radicali, scatenando polemiche. In ogni caso, al netto del giudizio di ciascuno sulla ragazzina svedese che fa tremare il mondo, questo j’accuse smentisce sostanzialmente la linea editoriale di Radio Maria, indirizzata più a cercare misericordia che a scatenare odio o reprimende. A ben pensarci, questo sfogo, condivisibile o meno, aveva quei toni aggressivi e retorici tipici proprio delle piazze che si stavano contestando. Non a caso, appena i vertici di Radio Maria se ne sono accorti, il post è sparito lasciando però il ricordo di una caduta di stile ben poco cristiana.