Estratto dell’articolo di Francesca De Benedetti per “Domani”
La leggono le giovanissime. Se la contendono i media più autorevoli. Silvia Federici ha 80 anni e mantiene una voce a levare: che le si chieda di Meloni o della sinistra, del neoliberismo o di Rubiales, non c'è risposta senza passione. Filosofa, femminista e radicale, ha segnato gli anni Settanta con Wages Against Housework, gli Ottanta con Il grande Calibano, e tuttora orienta attiviste di ogni generazione. Trascende i tempi ei luoghi: vive a New York, è nata a Parma. Oggi interviene al festival Re-sister organizzato da Casa delle donne e Comune di Parma […]
Meloni è al summit demografico con i pro life.
«Un mondo di un'ipocrisia spaventosa. Bisogna dire forte e chiaro che il pro life è una bugia: si fissa sulla vita nel pancione ma non si interessa che il bimbo abbia accesso a sanità, scuola, cibo. Questo non è aiutare le donne; è una forma di disciplinamento, delle donne. Poi, di fronte alla gente che muore nel mediterraneo nell'indifferenza, di che pro vita si parla? E di fronte alla mancanza di protezione sul lavoro, con le morti che ne conseguono? di fronte alla gente che muore nel mediterraneo nell'indifferenza, di che pro vita si parla? […]»
andrea giambruno giorgia meloni
Una premier donna rende l'Italia meno maschilista?
«Ovvio che no. Meloni è a capo di un partito che annovera i “Fratelli d'Italia”. Le sorelle dove sono? La sorella di Meloni è ora ai vertici di quel partito... (Ride). Essere donna in sé non è sufficiente a definire un progresso politico.
Sin dall'esordio del movimento femminista diciamo che la donna come soggetto politico è fondamentale. Corpo e sessualità sono terreni attraversati da politiche e rapporti di potere».
Cosa pensa delle parole del premier e di Giambruno sugli stupri?
«Meloni dice che bisogna «fare del proprio meglio per non mettersi in condizione di consentire a questi animali di fare quel che vorrebbero». È un concetto sacrificale della donna.
Le raccomandazioni che Meloni attribuisce alle madri – non uscire tardi, non vestirti in un certo modo – disciplinano noi donne a comportarci come se avessimo la colpa del nostro corpo, invece di disciplinare gli uomini a non considerarci un campo di conquista».
GIORGIA MELONI E ANDREA GIAMBRUNO MEME
La Spagna ha battezzato il suo #MeToo sul caso Rubiales e le dimissioni. È davvero questa la grande lotta femminista oggi?
Rubiales doveva scusarsi. Ma è ridicolizzante pensare che il femminismo sia questo. Perché non chiedere che i ministeri si dimettano quando tagliano fondi ai servizi sociali, o versano soldi per armi che uccidono le popolazioni?
Perché non si dimette chi attua politiche urbanistiche che costringono la gente a vivere in strada? New York è piena di giovani con la testa sul pavimento. Se arrivi dal dottore con le metastasi perché non avevi soldi o tempo per le cure: voglio dimissioni.
Come rileggere le sue teorie sul lavoro domestico alla luce della pandemia?
Avevo articolato una prospettiva che oggi è fondamentale in tutti i movimenti femministi: il lavoro domestico non è “naturale”, è una forma di produzione capitalista, e sostiene qualsiasi altra attività. Marx andava riletto con questa prospettiva. Negli anni, questa prima articolazione sul lavoro domestico si è allargata alla riproduzione sociale in senso più ampio; oggi è impossibile pensare al femminismo senza pensare anche all'ecologia.
Il covid ha reso visibile una crisi preesistente – donne che vivono boccheggiando tra ore di lavoro disumano, figli, casa – e ora già si prova a normalizzarla. Il sistema capitalista sta distruggendo un'enorme ricchezza sociale perché la sua logica ferrea è quella del profitto immediato. Ma le risorse non sono infinite.
silvia federici 3 silvia federici 1 Andrea Giambruno Giorgia Meloni silvia federici 2 la vignetta di ellekappa su andrea giambruno e giorgia meloni silvia federici 6