Anna Lombardi per “la Repubblica”
Miss America si ribella: e usa lo scettro come un manganello. Dopo la pubblicazione, giovedì, di una serie di mail sessiste scritte dal Ceo di Miss America Sem Haskell, ben quarantanove ex reginette di bellezza - dall' anziana BeBe Shopp Waring, 87 anni, che vinse la fascia nel 1948 a Savvy Shields fresca di tiara, incoronata nel 2017 - hanno firmato una lunga lettera dove non solo hanno chiesto (ed ottenuto nel giro di poche ore) la cacciata di Haskell: ma dove soprattutto dicono basta alla «cultura di molestie, bullismo e presa in giro che domina l' ambiente » .
Con l' obiettivo, le miss lo scrivono chiaro, « di cambiare le regole e contribuire al potenziamento del ruolo delle donne », le istanze del movimento #metoo irrompono anche in quello che era considerato il tempio della superficialità e dell' apparenza. E infrange il grande sogno delle ragazze americane, visto che Miss America - da non confondere con Miss Usa appartenuto a Donald Trump fino al 2015 - è nato addirittura nel 1921 in quella " città del peccato", che era Atlantic City.
Grasse, rompiscatole e di facili costumi: ecco, in sintesi, come venivano definite le ex reginette nelle mail, passate all' Huffington Post da fonti rimaste prudentemente anonime, che Haskell aveva scritto negli ultimi tre anni ad alcuni collaboratori: il presidente del concorso Josh Randle, l' autore del format televisivo Lewis Friedman e le consigliere, Tammy Haddad e Lynn Weidner. Haskel e Weidner si sono dimessi, gli altri sono sospesi.
Oltre ad epiteti di ogni sorta, c' erano riferimenti alla vita privata: come nel caso di Mallory Hagan, Miss America 2013 di cui si commentavano le fattezze abbondanti ma anche le presunte attitudini sessuali: «Quella è stata a letto con chiunque meno che con me e te» scriveva Haskell a Friedman. Di un' altra, Kate Shindle, reginetta 1989 e "colpevole" di aver denunciato l' ambiente, giustappunto, sessista, criticando la scelta di pagare il Ceo mezzo milione di dollari quando i conti del concorso erano in rosso, ci si augurava addirittura la morte.
Nel mirino anche Gretchen Carlson: vincitrice dell' edizione 1988 che poi ha fatto carriera come giornalista televisiva nella Fox. Salvo lasciare nel 2016 dopo aver denunciato proprio per molestie sessuali, niente di meno che Roger Ailes, l' ex presidente del gruppo televisivo proprietà di Rupert Murdoch. Con lei Haskell era furioso perché non era intervenuta in sua difesa dopo gli attacchi della " collega" Shindle: «È un serpente» scrive.
« La storia così com' è stata pubblicata è disonesta, ingannevole, spregevole » ha commentato lo stesso Haskell in una dichiarazione scritta venerdì dove si scusa per il linguaggio usato: « All' epoca ero stressato da due ex Miss America: mi perseguitavano. A scrivere non era il Ceo di una organizzazione importante ma un padre la cui famiglia era sotto attacco » , spiega.
Senza dare ulteriori particolari sulla vicenda a cui allude. In tanti, ora, temono che Miss America non terrà botta. E, paradossalmente, a scrivere su Twitter quello che suona come un necrologio è proprio Kate Shindle, la Miss di cui ci si augurava la morte: «Da questa vicenda ho imparato che c' è gente che non accetta di andare giù senza affondare con sé tutta la nave».