Gianpaolo Sarti per “la Repubblica”
Una settimana senza acqua né cibo. In montagna, al gelo. Ferito, con il cane accanto.
Michele Benedet, trentatreenne triestino, è stato trovato miracolosamente vivo ieri mattina sul tracciato di una pista forestale della Val Venzonassa, in Friuli, a circa 700 metri di quota. Quando gli uomini del Soccorso alpino di Udine lo hanno rintracciato era avvolto nelle foglie. Per coprirsi aveva usato anche una cartina topografica. Vicino a sé aveva il suo Ash, un piccolo meticcio. Si sono tenuti caldo a vicenda, per sette notti: «Se sono vivo è anche grazie ad Ash» ha detto Benedet.
L' uomo era partito da Trieste giovedì. Aveva deciso di trascorre un po' di tempo da solo dopo la morte della madre. «Mi aveva detto che sarebbe stato via 4-5 giorni - racconta la fidanzata, Francesca - ma martedì non avevo ancora notizie, il telefono era spento. Mi sono preoccupata e mercoledì ho chiamato i soccorsi ». Michele sapeva dove andare, come muoversi. Ma giovedì scorso, giorno della partenza, è scivolato in un canalone per diversi metri, rompendosi una caviglia e procurandosi altri traumi. Non poteva camminare eha quindi abbandonato lo zaino che gli impediva i movimenti, ha preso solo la cartina e la coperta termica e si è trascinato fino alla vicina strada forestale, sperando che qualcuno passasse. Ma niente.
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L' escursionista è rimasto così per sette giorni e mezzo e sette notti, con temperature sotto zero. E il cellulare non aveva rete.
Si è costruito una stampella con i rami, ha fatto qualche passo per raggiungere un torrente vicino con cui dissetarsi, ma il dolore lo bloccava. La coperta termica è stata rivenuta a qualche centinaio di metri dal suo giaciglio: il vento l' ha fatta volare via. L' escursionista era sconvolto, ma cosciente. Ora è in ospedale a Udine. Il cagnolino, rifocillato, sta bene.
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