Fabio Giuffrida per open.online
Il governatore della Campania critica la kermesse organizzata dal presidente e denuncia uno «scandalo di proporzioni enormi» a proposito della decisione di far votare sia per le regionali che per il referendum sul taglio dei parlamentari il 20 settembre
Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, usa parole durissime contro il governo Conte. Nel mirino finiscono gli Stati generali organizzati dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte «che dureranno 10 giorni – dice – come il Consiglio ecumenico di Nicea», ovvero il primo concilio ecumenico cristiano, convocato nel 325 d.C. dall’imperatore Costantino che voleva ristabilire la pace religiosa e l’unità dogmatica messa a rischio da varie dispute. Esattamente come quelle che la maggioranza del governo sta attraversando in questi giorni.
E non è finita qui: De Luca ha invocato «alla rivolta» parlando di uno «scandalo di proporzioni enormi» a proposito della decisione di far votare sia per le regionali sia per il referendum sul taglio dei parlamentari lo stesso giorno: il 20 settembre (senza considerare che le scuole dovrebbero riaprire i battenti il 15, dopo un lungo stop a causa del Coronavirus).
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