Estratto dell’articolo di Andrea Arzilli per il “Corriere della Sera”
ROCCO CASALINO NELLA NUOVA CASA
«Paura? Un po’ sì, temo di diventare il bersaglio di tutti gli ambulanti. Qua non c’è un bel clima e quella non è bella gente. Uno quando esce da casa dovrebbe stare sereno, io invece mi guardo intorno e vedo brutte facce». Rocco Casalino, sotto attacco del «re dei bancarellai» romani Augusto Proietti, forse non si aspettava che la nuova casa con vista su Porta del Popolo, cuore elegante di Roma, nascondesse un disagio così profondo […]
«Un piano alto, 165 metri quadri in piazzale Flaminio comprati con i soldi di quando facevo la televisione, nemmeno un centesimo di quanto percepito da quando sto in politica», dice prima di confermare il «no grazie» a un trasferimento a Bruxelles per motivi elettorali.
La zona è di pregio, ma il problema delle bancarelle c’è da sempre a Roma. […] Così, alla prima occasione, si arriva allo scontro con Proietti, che si scaglia contro Casalino prima strozzando l’insulto («fro…non se po’ dì, che… non se po’ dì») e poi sfogando il disprezzo omofobo perché «quel gay tutti i giorni telefona ai vigili per farci fare i verbali», salvo poi far arrivare scuse post datate.
«Parole che qualificano lui, mica me», replica Casalino.
Che resta ancorato al punto. Perché l’area di piazzale Flaminio, davanti a una delle principali stazioni metro della città, è paradigma tutto romano. Lì, da anni, le bancarelle dominano, con conseguenti questioni di decoro e sicurezza. La stazione della linea A, nonché capolinea della ferrovia Roma-Viterbo, è datata 1932, quando volumi di traffico e criteri di sicurezza erano altri.
LA VISTA DA CASA DI ROCCO CASALINO
In casi di emergenza per le persone ci sarebbe «uno zig zag che ostacola le via di fuga — spiega Casalino —. Non so se questore o Viminale, ma qualcuno deve intervenire». Poi però c’è anche un tema di regole. E di queste Casalino dibatte con i condomini, radunati in assemblea permanente su Whatsapp: «Ho creato la chat Flaminio revolution — dice —. Qua le bancarelle fanno come gli pare. I vigili si sono pure un po’ arresi, perché un giorno fanno la multa e il giorno dopo torna tutto come prima. Serve una postazione fissa».
Invece i vigili si muovono su chiamata, nonostante divieti di sosta violati quotidianamente. «È paradossale», dice Casalino amareggiato dalle «minacce ricevute» anche se, tecnicamente, non sarebbe stato lui a denunciare. Non è chiaro se siano stati proprio i vigili a riferire ai bancarellai i dati del condomino vip. «Sarebbe grave se fosse così — racconta —: è spiacevole che questo tizio abbia il mio nome, ho la sensazione che pure i vigili siano in difficoltà con questa gente. La cosa mi preoccupa. E pure i miei condomini ora hanno paura».
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