“TI AMMAZZO CON IL SILENZIATORE” A MILANO UNA LEGALE SI RIFIUTA DI ASSISTERE UN UOMO E LUI LA MINACCIA DI MORTE. LO SVALVOLATO HA BUSSATO ALL’INGRESSO DELLO STUDIO DELL’AVVOCATO, HA PRESO A PUGNI LA PORTA, URLANDO: “APRI LO SO CHE CI SEI”. QUANDO È RIUSCITO A ENTRARE NELL’UFFICIO DELLA DONNA, NON L'HA TROVATA E HA MINACCIATO DI MORTE LA SEGRETARIA – ECCO COME E' FINITA

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Estratto dell’articolo di Elisabetta Reguitti per “Articolo21”

 

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“Apri, lo so che ci sei”.   Milano.  Una donna, di professione avvocato, rifiuta di assumere la difesa di un uomo che diventa il suo incubo. Tutto inizia a gennaio. La porta chiusa dello studio legale che diventa l’ostacolo contro il quale si scaglia la violenza dell’uomo: calci, pugni e invettive.

 

Una scena che si ripete dopo qualche giorno. Questa volta riuscendo a entrare. “Dov’è, dov’è” urla contro l’assistente chiedendo della vittima. Si inginocchia per controllare se la donna si sia nascosta sotto la scrivania […]. La rabbia dell’uomo non si placa, anzi: “Vi ammazzo con il silenziatore”, minaccia scagliandosi contro la collaboratrice.

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Minuti che sembrano ore. Minacce che prima di essere di persona erano arrivate via messaggio sul telefono o vocali lasciati in segreteria “contenenti ingiurie rivolte a terzi abbinate a dichiarazioni d’amore rivolte alla querelante”.  Bloccare il suo numero aveva significato aumentare la sua collera contro la donna […]

 

Un uomo disposto a tutto come si legge nelle carte che ricostruiscono i suoi precedenti penali. Ora per l’indagato si sono riaperte le porte del carcere di Milano in attesa della celebrazione del processo. […]

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