Valentina Errante per www.ilmessaggero.it
L’ordinanza anti Covid sarebbe scaduta oggi, ma il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato all’ultimo momento una proroga: il blocco dei voli dal Brasile, disposto dal 16 gennaio, sarà in vigore fino al 15 febbraio, salvo ripensamenti, che possono nascere per i disagi provocati ai tanti italiani che non riescono a tornare a casa. La decisione punta ad arginare il diffondersi della variante e il divieto di ingresso in Italia riguarda, senza eccezioni, tutti coloro che provengano dal Paese sudamericano.
Speranza l’ha annunciato su Facebook: «Ho firmato una nuova ordinanza che proroga il blocco dei voli in partenza dal Brasile e il divieto di ingresso in Italia di chi negli ultimi 14 giorni vi è transitato - ha spiegato - Manteniamo l’approccio della massima prudenza mentre i nostri scienziati continuano a studiare le varianti Covid».
Un post sotto al quale i commenti di protesta sono tantissimi. L’Alitalia ha cancellato già da 2 settimane tutti i voli, e le misure riguardano anche chi tenti di entrare in Italia con uno scalo in un altro Paese, ma le stesse regole, come si legge sul sito del ministero degli Esteri, non valgono per chi, avendo la residenza in Italia, voglia tornare dal Regno Unito. Nonostante l’allarme per la “variante inglese” del virus.
RIENTRO DAL REGNO UNITO
Si legge nel sito della Farnesina: «In caso di soggiorni o transiti nel Regno Unito nei 14 giorni precedenti l’ingresso in Italia, quest’ultimo è consentito solamente a coloro che abbiano la residenza anagrafica in Italia da data anteriore al 23 dicembre 2020, oppure che abbiano un motivo di assoluta necessità».
LE PROTESTE
In Brasile, dove ieri si contavano 1.170 morti di Covid-19 e 57.498 contagi (ma il paese sudamericano viaggia sulla stessa percentuale dell'Italia come casi totali dall'inizio della pandemia, circa 42mila ogni milione di abitanti, dato inferiore tra gli altri a Usa, Francia, Spagna, Olanda e Portogallo), sono tanti gli italiani rimasti bloccati in seguito all'ordinanza ministeriale.
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E sotto il post di Speranza adesso c’è una pioggia di commenti. «Sono in Brasile per lavoro, devo rientrare a casa! Va bene il primo blocco per organizzare un’eventuale quarantena, ma ora questo si chiama esilio. È inaccettabile che un cittadino italiano non possa rientrare nel proprio paese», commenta un utente al post del ministro.
Il tenore è sempre lo stesso: «Ma non era più semplice l’obbligo di tampone molecolare e la quarantena per chi deve tornare per forza in Italia? Tutto per incasinare in più la vita di chi dipende dal rientro a casa per sopravvivere. Quanto ci costa restare qui?», si legge in un’altra reazione al post di Speranza.
E ancora: «Ho una bimba di 8 anni che con la mamma è andata per un lutto in famiglia e non a giocare... non può stare più lì, mia figlia sta perdendo la scuola, possibile che non ci arrivi? Fate rientrare chi ha la residenza in Italia... Se fosse tua figlia, ministro? Ragiona...».
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E per finire: «Bravi! Quindi se davvero la variante brasiliana fosse così pericolosa, stareste lasciando consapevolmente i nostri concittadini a morire in Brasile impedendone il ritorno in patria? Non sarebbe più logico imporre i test in partenza e arrivo e fare rientrare chi ne ha diritto in modo da verificarne le condizioni e/o metterli in quarantena? Febbraio scorso, quando i cinesi infetti entravano in Italia da Germania, Francia e Inghilterra, non vi ha insegnato nulla?».