Marco Carta per il Messaggero - Roma
Le mani nei capelli. E poi i palpeggiamenti nelle parti intime durante l' ora di lezione. Sempre negati: «Sono stato travisato».
Nel 2014 aveva abusato di una sua alunna minorenne. Ieri è stato condannato a due anni dai giudici della prima sezione penale. Si è chiuso così il processo per Stefano Romano, il professore di musica di 64 anni, accusato di violenza sessuale aggravata nei confronti di una sua alunna di 11 anni, che frequentava la succursale di via Novara dell' istituto Luigi Settembrini di corso Trieste, dove l' uomo insegnava.
Dalle lezioni di musica, in cui invitava gli studenti allievi a suonare, fino alle molestie. L' uomo avrebbe approfittato di un momento di confusione in classe per passare all' azione. Mentre una delle allieve sta suonando la pianola, Romano inizia ad sfiorarle i capelli, dopo averle tolto un elastico. Poi le accarezza le parti intime. La giovane allieva, in lacrime, si rifugia di corsa al bagno.
A consolarla arrivano altri compagni di classe, che la convincono a denunciare subito l' accaduto ad un altro insegnante. Venuto a conoscenza dei fatti, il dirigente scolastico invita il professore di musica ad abbandonare l' istituto. E dopo la sospensione e la denuncia, per Stefano Romano arriva anche il rinvio a giudizio per violenza sessuale aggravata.
Nel corso del processo, il professore, incensurato, si è sempre dichiarato innocente: «Il mio comportamento è stato travisato. La bambina aveva una cosa appiccicosa fra i capelli, volevo toglierla. Non l' ho mai toccata nelle parti intime». Ma la sua versione dei fatti sarebbe stata smentita dalle indagini effettuate dalla squadra mobile, coordinata dal procuratore aggiunto Maria Monteleone, che ha raccolto le testimonianze della vittima e di un testimone oculare, un compagno di classe.
Il docente di musica, condannato a due anni con pena sospesa e all' interdizione perpetua dai pubblici uffici, dovrà anche risarcire con 5 mila euro la famiglia della giovane, difesa dall' avvocato Riccardo Luponio. Quello di Stefano Romano è solo l' ultimo caso in ordine cronologico. Lo scorso novembre era stato condannato a otto anni Jonathan Trupia il maestro d' inglese che fra il 2017 e il 2018 aveva insegnato alla «Casa dei Bambini» di largo Bastia, l' asilo dei dipendenti di Bankitalia. Il maestro è stato riconosciuto colpevole di molestie e abusi su 26 bambine fra i 3 e i 5 anni.