Estratto dell'articolo di Davide Milosa per il “Fatto quotidiano”
Il boss ragiona a voce alta con il fratello, la microspia della polizia intanto registra: “Poi c’è quella di Vieri, la birra”. L’altro: “Già, quello mi interessa, sì mi interessa”, ribadisce il concetto. Il capo del clan della ’ndrangheta prosegue: “Io qualche amico ce l’ho, che poi sono tutti della curva dell’Inter”. Compreso, ça va sans dire, il capo che all’epoca – siamo nell’estate del 2020 – è il narcos Vittorio Boiocchi, già legato ai proconsoli milanesi di Cosa nostra e poi ammazzato il 29 ottobre scorso con cinque colpi di pistola fuori di casa nel quartiere Figino a Milano, un’ora prima dell’inizio della partita Inter-Sampdoria.
In quei giorni caldi del 2020, però, Boiocchi è ancora vivo e traffica su diversi fronti oltre a quelli dello stadio. Chiacchiera dopo chiacchiera, ecco che si chiarisce il progetto: la volontà della ’ndrangheta di mettere le mani sulla distribuzione in Calabria della “Bombeer”, la birra in bottiglie colorate, creata e lanciata dall’ex centravanti nerazzurro e della Nazionale, Bobo Vieri.
E farlo anche grazie alle pressioni che Vittorio Boiocchi, soprannominato “lo Zio”, avrebbe potuto fare sia sulla società che distribuisce la birra a livello nazionale sia su gli ambienti dell’Inter e sullo stesso Vieri, socio al 50% di Bombeer srl, le cui quote fino allo scorso anno in parte erano detenute dalla 25H Holding srl dell’imprenditore pavese Driss El Faria socio della El Original srl, appunto distributrice sul territorio nazionale.
La vicenda emerge dagli atti dell’indagine della Dda di Milano “Cavalli di Razza” che nell’ottobre 2021 ha svelato gli interessi anche politici di diverse ’ndrine in Lombardia. In questo caso il goloso affare è gestito dalla cosca Facchineri originaria di Cittanova, ma presente da decenni a Milano.
Regista dietro le quinte è il boss Vincenzo Facchineri, “l’amico della curva dell’Inter”. Alto magro, capelli radi e bianchi, in galera ama indossare sempre un lungo cappotto nero portando sotto il braccio il codice di procedura penale. Insomma uno che conosce tutta la malavita milanese, anche il figlio di Giuseppe Calabrò detto “u Dutturicchiu”, eminenza grigia delle ‘ndrine sotto il Duomo. Facchineri risulta pure in affari con gli eredi della Banda della Magliana e in contatto con i loro emissari a Milano come Rossano Tirabassi che incontra spesso al ristorante “Il giardino dei segreti” di via Sottocorno, pieno centro della città. È tanto rispettato Facchineri che alla viglia di Natale, nella sua casa di Cesano Boscone, riceverà la visita del boss di Platì, Rocco Papalia, oggi libero e residente a Buccinasco.
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