1. STRAGE DISCOTECA, SEI CONDANNE TRA 10 E 12 ANNI
Daniele Carotti per l'ANSA
Colpevoli di omicidio preterintenzionale, oltre che di furto, rapina e lesioni, per la strage nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo (Ancona), ma non di associazione per delinquere: cinque minorenni e una madre 39enne morirono nella calca generata da spruzzi di peperoncino per commettere furti con strappo nel locale.
Sei giovani poco più che ventenni, originari della Bassa Modenese, sono stati condannati ad Ancona con rito abbreviato dal gup Paola Moscaroli a pene comprese tra 10 anni e 5 mesi e 12 anni e 4 mesi. Gli imputati, la cosiddetta 'banda dello spray', ha statuito il giudice, che ha escluso il reato associativo, agirono in concorso per depredare ragazzini in attesa dell'esibizione in dj set di Sfera Ebbasta, spruzzando la sostanza urticante; e commettendo così anche un delitto preterintenzionale, cioè volontà di ledere ed effetto di uccidere.
All'uscita di sicurezza n.3 cedette una balaustra arrugginita e in sei persero la vita: Asia Nasoni, Benedetta Vitali, Daniele Pongetti, Emma Fabini, Mattia Orlandi, ed Eleonora Girolimini madre di quattro figli. La pena più alta, 12 anni e 4 mesi, inflitta a Ugo Di Puorto e Raffaele Mormone. Le altre condanne: 11 anni e 6 mesi ad Andrea Cavallari, 11 anni e 2 mesi a Moez Akari, 10 anni e 11 mesi a Souhaib Haddada e 10 anni e 5 mesi a Badr Amouiyah. I pm Paolo Gubinelli e Valentina Bavai avevano chiesto pene tra i 16 e 18 anni di carcere, considerando la riduzione per il rito abbreviato, in tutto oltre 100 anni.
discoteca “Lanterna Azzurra” di Corinaldo
La svolta nelle indagini, il 7 agosto 2019, con l'arresto di tutti gli imputati da parte dei carabinieri: da una serie di accertamenti tra cui intercettazioni telefoniche, tabulati e 'mappatura' di entrate e uscite dai caselli A14 delle vetture usate dai giovani per arrivare a Corinaldo, gli investigatori risalirono anche a una serie di furti e rapine commessi dal gruppetto non solo quella sera, ma in altri momenti e locali in giro per l'Italia. Determinante anche il ritrovamento di una bomboletta spray di capsaicina con tracce di campioni biologici riferibili a Di Puorto.
discoteca “Lanterna Azzurra” di Corinaldo (Ancona)
I sei imputati, apparsi per nulla intimoriti dalla situazione, hanno negato di aver spruzzato lo spray nel locale e di essere una banda: nella loro versione furono tre bande 'rivali' ad entrare in azione per i furti a Corinaldo. In aula, nelle varie udienze, hanno snocciolato scuse alle parti offese, dicendosi ravveduti in merito ai blitz per rubare catenine e altri oggetti a giovanissimi. Gli ultimi oggi Cavallari, Haddada e Akari: si sono detti estranei alle morti ma hanno chiesto scusa alle famiglie delle vittime: "ci siamo ravveduti in carcere" il refrain e "agimmo in uno stato psicofisico alterato dalla cocaina senza rendercene conto". Scuse e giustificazioni non hanno convinto i famigliari delle vittime.
discoteca “Lanterna Azzurra” di Corinaldo
In aula ne erano presenti diversi tra cui Paolo Curi, marito di Eleonora, Giuseppe Orlandi, padre di Mattia, Donatella Magagnini, madre di Daniele, Corrado e Francesco Vitali, padre e fratello di Benedetta. Presenti anche le altre parti civili (una settantina in tutto compresa la Regione Marche). Dovranno essere tutti risarciti con una somma da quantificare in sede civile.
2. DISCOTECA:IL PADRE DI MATTIA,"NON ACCETTO SCUSE"
sfera ebbasta con ugo di puorto, uno dei ragazzi della banda dello spray di corinaldo 2 6
(ANSA) - "Non accetto le scuse degli imputati". Giuseppe Orlandi, padre di una delle sei vittime della strage nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, Mattia, morto a 15 anni, ha la voce rotta dall'emozione dopo la sentenza di condanna emessa ad Ancona per la 'banda dello spray', sei ragazzi del Modenese, dediti a rapine e furti nei locali con l'uso di spray urticante, a pene comprese tra i 10 e 12 anni, ritenuti responsabili anche di omicidio preterintenzionale, molto meno di quanto richiesto dall'accusa: condanne tra i 16 e i 18 anni.
Dopo il verdetto in aula quasi gelo: solo scambi di occhiate anche "cattive" tra giovani alla sbarra e famigliari delle vittime. I sei dello 'spray', in carcere dall'agosto 2019, hanno chiesto scusa alle parti offese, dicendosi ravveduti in carcere, pur prendendo le distanze dai fatti di Corinaldo.
sfera ebbasta con ugo di puorto, uno dei ragazzi della banda dello spray di corinaldo 1
Ma Orlandi non accetta giustificazioni: "Sono privi di educazione, di qualsiasi etica...Mi aspettavo qualcosa di più, qui non c'è stato un incidente ma un omicidio, impossibile accettare le scuse. Non si può speculare sulla vita degli altri. Nessuno ci ridarà mai i nostri figli". Rabbia e dolore sono i sentimenti predominanti nella giornata della prima sentenza sulla strage della Lanterna Azzurra. "Avrei preferito fossero stati inflitti 18 anni come chiesto dal pm...poi non c'era pena adeguata dopo quello che è successo: mi hanno rovinato la vita", è il commento di Paolo Curi, marito di Eleonora Girolimini, 39 anni, una delle sei vittime, morta perché aveva accompagnato la figlia al dj set di Sfera Ebbasta.
"I miei quattro figli non hanno più la madre, io non ho più la moglie con cui stavo da una vita. Altre cinque famiglie che non hanno più i figli..." lo sfogo: "le scuse degli imputati? Dichiarazioni false". Con il verdetto è stato accolto l'impianto accusatorio della Procura, rimarca la Procuratrice di Ancona, Monica Garulli. Secondo la difesa, invece, l'assoluzione dal reato di associazione per delinquere "è il primo passo per accertare la verità". Parola di Pierfrancesco Rossi, legale di Ugo Di Puorto e Raffaele Mormone: sostengono di essere andati a Corinaldo per rubare, che non ci riuscirono e non spruzzarono peperoncino. I due, dice il legale, in carcere hanno preso consapevolezza di quelli che dovrebbero essere i valori di riferimento per ragazzi della loro età.
Le difese si preparano al ricorso in appello. Altro capitolo sarà il procedimento parallelo per la questione sicurezza alla Lanterna Azzurra: 17 indagati tra proprietari, gestori, membri della commissione di vigilanza per il pubblico spettacolo."Nell'ottobre 2017 è stata fatta riaprire - ricorda Orlandi - Non è possibile: sai che un immobile con destinazione deposito agricolo viene usato come discoteca e firmi un'autorizzazione". "Se chi ha riaperto la discoteca nel 2017 non l'avesse fatto mia moglie sarebbe ancora qua", attacca Curi. "Nell'"altro processo' - conclude - secondo me ci sono persone molto più colpevoli di queste qua".
andrea cavallari raffaele mormone lanterna azzurra corinaldo ancona