Maledetto mal di schiena. Su questo siamo tutti d'accordo: donne, uomini, anziani e bambini. Quel dolore alle spalle che ci prende all'improvviso (o anche, purtroppo, con una certa frequenza) e ci impedisce di stare troppo tempo in piedi, dando però fastidio anche se seduti, è davvero insopportabile.
Tanti, troppi soffrono di mal di schiena. I motivi sono molteplici: da una scorretta postura a degli sforzi da evitare, quindi c'è la questione legata alla cervicale e anche, come vedremo tra un attimo, la posizione che si assume a fine giornata. Quando decidiamo (finalmente) di riposare e andare a dormire. Ma non è ancora tutto.
Il mal di schiena dipenderebbe anche dal Dna. Questo almeno è quanto si legge oggi su agoravox che riporta puntualmente uno studio dei ricercatori dell’IRCCS, Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano. Questi hanno infatti individuato una particolare variante nel gene del recettore della vitamina D che, se presente, è associata al processo di degenerazione del disco intervertebrale, la struttura fibro-cartilaginea che fa da “ammortizzatore” tra una vertebra e l’altra. Lo studio si associa a un progetto europeo, GENODISC, che ha coinvolto l’Istituto Galeazzi dal 2007 al 2013, e che ha permesso di studiare 2000 pazienti in tutta Europa, con patologie legate alla degenerazione del disco intervertebrale.
Spesso e volentieri il mal di schiena è causato anche dalla posizione che si utilizza nel dormire. Per questo l’Oklahoma State University ha effettuato lo scorso mese degli studi dimostrando come, quando si cambia il materasso, migliora la qualità del sonno del 62% e si riduce il mal di schiena di ben 55.3%. L'ideale è dormire su un materasso medio-rigido in grado di sostenere al meglio la colonna vertebrale. La troppa rigidità, o in alternativa l'eccessiva morbidezza potrebbero produrre analoghi effetti negativi. Meglio dunque una strada a metà.