MARICETTA LA QUALUNQUE – “E’ UN ATTACCO POLITICO”, LA PALADINA ANTIMAFIA MARICETTA TIRRITO, ARRESTATA A ROMA, SI DIFENDE DALLE ACCUSE DI AVER RUBATO CASE E SOLDI AGLI ANZIANI - CON I PRELIEVI DAI CONTI DELLE VITTIME VIAGGI, PRANZI SHOPPING E ANCHE UN SENO NUOVO PER LA FIGLIA – AI "NONNETTI" VENIVANO INIETTATI TRANQUILLANTI PER NEUTRALIZZARNE QUALSIASI REAZIONE: “LUIGI TRATTAMELO BENE: C’HA CASA” – IL "DELIRIO DI ONNIPOTENZA" E I RAPPORTI CON SALVINI E MELONI

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Rinaldo Frignani per il “Corriere della Sera” - Estratti

 

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Spacciava l’ospizio abusivo che aveva aperto in una villetta affittata ad Ardea, sul litorale sud di Roma, per «una struttura protetta» della quale non si poteva dire l’indirizzo.

 

E poi faceva passare per «agenti di scorta» i due gorilla pagati in nero a protezione sua e della figlia. Considerava «gioiellini» da spennare gli anziani ospiti della sua finta cohousing, dai quali si era fatta firmare documenti anche per subentrare nella nuda proprietà delle loro abitazioni. E progettava di «far chiudere» l’ospedale Sant’Anna di Pomezia, dove almeno uno di loro è morto nel gennaio scorso — Luigi Bonomo, 72 anni, ex dirigente delle Ferrovie — per aver reso nota la notizia del decesso, quando invece avrebbe voluto tenerla segreta per continuare a usare i suoi bancomat.

matteo salvini maricetta tirrito matteo salvini maricetta tirrito

 

Un «delirio di onnipotenza», lo definisce chi indaga, accompagnava la doppia vita di Maricetta Tirrito, paladina antimafia molto attiva in televisione e su internet, arrestata dai poliziotti del commissariato di Anzio per almeno quattro casi di circonvenzione di incapace e l’omicidio con dolo eventuale di Bonomo.

 

Politica e tv Accuse che sorprendono e non poco chi fino a qualche giorno fa l’ha vista partecipare a inaugurazioni di panchine rosse e iniziative contro la violenza sulle donne. Sui social della 49enne spiccano anche foto di qualche tempo fa accanto a Giorgia Meloni e Matteo Salvini (...)

 

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(...) Per viaggiare da una parte all’altra del Paese e mantenere viva l’attenzione su di lei, come conferma l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Velletri Giuseppe Boccarrato, su richiesta del pm Ambrogio Cassiani, la paladina utilizzava e faceva utilizzare carte di credito e bancomat degli anziani ricoverati alla «Silver Cohousing Ardea».

 

In due anni ha speso 385 mila euro: biglietti aerei, auto a noleggio, pranzi e cene di rappresentanza, trasferte a Palermo e in altre città in hotel a 4 stelle, shopping con la figlia che ha usato soldi anche per tatuaggi e un intervento di plastica al seno. E poi una crociera nel Mediterraneo, partenza da Genova, che Tirrito non ha potuto fare perché perquisita dai carabinieri del Nas nel gennaio scorso, dopo le prime segnalazioni su ciò che accadeva alla «Silver» (chiusa a marzo).

 

raggi meloni maricetta tirrito raggi meloni maricetta tirrito

Il sistema Tirrito

Così la polizia ha ricostruito il metodo utilizzato per svuotare i conti correnti degli anziani, ospitati nella «Silver»: un medico di Ardea, Marina Endrjievschi, firmava certificati con i quali assicurava invece che gli ospiti erano «orientati nel tempo e nello spazio» e «autosufficienti», gli altri complici (tutti arrestati: Loconte, suo braccio destro nell’ospizio, il compagno della paladina, Fabio Corbo, e Silvana Di Lorenzo, nipote di una delle vittime) collaboravano con Tirrito per farle intestare abitazioni con deleghe e procure false con le firme degli anziani, ai quali — come accaduto all’ex dirigente delle Fs — venivano iniettati tranquillanti per neutralizzarne qualsiasi reazione.

 

«Luigi trattamelo bene, è un gioiellino: c’ha casa», scriveva proprio la paladina a Loconte.

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A Bonomo, secondo l’accusa, è stato addirittura svuotato l’appartamento ad Anzio. «Una delle tv l’ho vista nell’ufficio di Maricetta», racconta una testimone.

 

Rinchiusa nel carcere di Velletri, «da ieri — rivela il suo avvocato Emanuele Fierimonte — Tirrito ha cominciato lo sciopero della fame e della sete». «Mi hanno fatto trovare in cella un foglio con il disegno di una pistola e scritte minacciose, questo è un attacco politico per il mio impegno nel sociale», ha detto al suo legale. E oggi sarà davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia.

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