Estratto dell'articolo di Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”
[…] Al Congresso ha preso forza l’ala — repubblicana ma col sostegno di diversi parlamentari democratici — che chiede la messa al bando di TikTok. La relativa proposta di legge […] si è, però, scontrata con un ostacolo forse insormontabile: la legge americana.
Per molto tempo il governo Usa ha censurato il materiale propagandistico proveniente dai Paesi nemici ma, finita la Guerra fredda, il timore che le sanzioni economiche contro gli avversari potessero colpire anche valide opere d’arte di ingegno indusse il Parlamento a votare una legge che esclude arte e informazione dalle sanzioni[…].
Che fare? Varare comunque una legge contro TikTok può funzionare nell’immediato ma rischia di aprire uno scontro con la magistratura e la Corte Suprema. Altri parlamentari dicono che bisogna prendere tempo per studiare interventi più profondi e permanenti: una modifica costituzionale o un accordo con TikTok che la separi davvero dalla sua controllante cinese, ByteDance.
Così il Congresso ha ripreso i contatti con la piattaforma e il suo amministratore delegato, Shou Zi Chew, ha accettato di presentarsi il 23 marzo alla Camera dei Rappresentanti promettendo di portare un piano credibile. […]
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