Alessandra Ziniti per “la Repubblica”
A Cagliari è partita la corsa al fai da te , a Rapallo si fa l' inventario di sciarpe e foulard, a Bolzano si aspettano gli scaldacollo gentile omaggio della Regione. L'ultima frontiera della giungla delle ordinanze anticoronavirus è quella delle mascherine, da oggi obbligatorie in diverse città e regioni per chiunque metta piede in un negozio, dal supermercato alla farmacia.
E poco importa che mascherine disponibili non ce ne sono neanche per gli operatori sanitari. In Italia, la corsa alle ordinanze sempre più restrittive non accenna proprio a fermarsi, tanto che ieri, riunendoli in videoconferenza, il premier Conte ha ammonito i governatori: «Salvare vite è un obiettivo che ci deve unire. Mi aspetto correttezza istituzionale senza alimentare, sui media, notizie pretestuose o scontri che non ci sono e non devono esserci».
napoli rissa in un supermercato
Ieri era il giorno di scadenza per le ordinanze regionali, ma i governatori che avevano scelto la strada dei provvedimenti aggiuntivi le hanno reiterate o ne hanno emesse ancora di più restrittive. E a queste si sono aggiunte quelle di diversi sindaci, costringendo ancora una volta milioni di cittadini a un difficilissimo orientamento tra cosa è permesso e cosa non lo è. Un andazzo che non lascia presagire nulla di buono quando si dovrà provare a concordare il piano delle graduali riaperture. Intanto fino al 13 aprile bisognerà fare i conti con regole diverse.
Mascherina obbligatoria
Gli scienziati non hanno ancora una posizione univoca sulla reale utilità dell' uso generalizzato della mascherina, ma i cittadini del Veneto e del Trentino Alto Adige, di Cagliari e di Rapallo da oggi non potranno neanche andare a fare la spesa senza essere dotati di mascherine o comunque di protezioni che coprano bocca e naso. Per chi lavora nei negozi aperti obbligatori anche i guanti.
la spesa ai tempi del coronavirus 1
La spesa la domenica
Anche qui si continua a procedere in ordine sparso. Il decreto nazionale prevede l' apertura di tutti i negozi di alimentari, ma Veneto, Friuli Venezia-Giulia, Emilia-Romagna, Calabria, Sicilia e Sardegna mantengono le chiusure domenicali mentre Lazio e Liguria hanno previsto l' apertura nei festivi fino alle 15. Occhio, però, alle ordinanze bislacche.
A Ribera, in provincia di Agrigento, ad esempio, da lunedì la spesa si farà in ordine alfabetico solo nei giorni previsti dal calendario comunale.
Penne e quaderni in vendita
Nonostante le pressioni a che i prodotti di cartoleria e per uffici siano ritenuti generi di prima necessità e dunque possano essere venduti dai supermercati che li hanno in reparto, le norme nazionali (che al momento lo vietano) non sono cambiate. E allora alcuni governatori hanno provveduto con apposite ordinanze. In Veneto, Piemonte, Liguria, Trentino Alto Adige, penne, risme di carta e quaderni potranno essere venduti nei supermercati e cartolerie e negozi per ufficio potranno anche organizzarsi per le consegne a domicilio.
ROMA - UN UOMO PASSEGGIA NUDO SUL PONTE DI CORSO VITTORIO
Attività motoria e bambini
Una camminata o una corsa in solitaria nelle vicinanze di casa, così come due passi con i bambini in occasione di uscite per la spesa o l' edicola o la farmacia restano consentite nella maggior parte delle regioni d' Italia. In Veneto e Piemonte, 200 metri in linea d' aria da casa la distanza consentita per le attività motorie. In Alto Adige, anzi il permesso è stato esteso ad entrambi i genitori. Saranno costretti invece a rimanere chiusi in casa i bambini di Friuli Venezia- Giulia, Calabria, Sicilia e Sardegna dove è stato rinnovato il divieto di qualsiasi attività motoria (tranne in casi di necessità certificati dal medico). In Sicilia e Sardegna, addirittura, i governatori hanno disposto che possa uscire di casa, per le spese necessarie, solo una persona per famiglia una volta al giorno.
Mercati, consegne e colf
Il Veneto riapre i mercati all' aperto con una sola entrata e distanziamento sociale, per fiorai e vivai solo consegne a domicilio. In Piemonte mercati sì ma solo uno per famiglia e da domani colf e badanti possono lavorare solo per chi non è autosufficiente. In Campania, ancora vietate ai ristoranti le consegne a casa.
Confini chiusi Da Calabria, Basilicata e Sicilia non si può ancora entrare e uscire se non per lavoro, salute o necessità e la Sardegna chiede di fermare i collegamenti per altri 15 giorni.