Pierpaolo Lio per milano.corriere.it
Un normale appuntamento di «lavoro». Domenica sera, una donna, una escort russa di 30 anni, apre la porta al cliente che l’aveva contattata poco prima. Di fronte si trova però due uomini: uno di circa 35 anni, l’altro un po’ più vecchio, entrambi di carnagione chiara. La colpiscono subito al volto con un pugno, le impediscono di urlare e chiamare aiuto mettendole un cuscino sulla bocca e poi la immobilizzano con del nastro adesivo.
L’incubo nell’appartamento di via Vitruvio, in zona stazione Centrale, a Milano, dura circa mezz’ora: dalle 20 alle 20.30. È il tempo necessario ai due per setacciare la casa. Se ne andranno con 4mila euro in contanti, due anelli d’oro del valore di 10mila euro ciascuno, il portafogli e alcuni dispositivi elettronici (Apple watch e Air Pods). Una volta scappati, la donna impiega un’ora a liberarsi.
Allerta le forze dell’ordine: sul posto intervengono le volanti della questura e gli agenti della scientifica per tutti gli accertamenti del caso all’interno dell’appartamento. Le indagini per il sequestro di persona a scopo di rapina sono affidate agli investigatori del commissariato Garibaldi Venezia. La vittima ha rifiutato il trasporto in ospedale ed è stata quindi medicata sul posto.
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