Andrea Galli per il Corriere della Sera
Hanno sfidato il «rischio d' impresa» e quello della malavita. Sicuri di non perdere ma anzi di guadagnarci, dieci studenti italiani, tutti di buone famiglie, tra i 15 e i 20 anni d' età (c' erano alcuni pluribocciati) sono andati a credito con Massimo Marzio, un 47enne dal discreto pedigree criminale: hanno ritirato gratuitamente e «in prova» un etto di hashish, l' hanno venduto fra i compagni di classe in quattro scuole superiori e con i soldi dell' incasso sono tornati per comprare altri etti. Una precisa strategia operativa, un efficace «piano aziendale» calibrato su richieste della clientela e mosse per soddisfarla.
È il nuovo fronte della ricerca ossessiva di droga dei minorenni. Si «consorziano» e trattano in casa la sostanza: sanno come scaldarla e frazionarla, conoscono le tecniche di conservazione, hanno imparato a custodirla e riescono a prendere le precauzioni migliori per piazzarla senza farsi sorprendere, dando a volte filo da torcere alle forze dell' ordine.
La città degli stupefacenti È stato merito del commissariato Lambrate diretto da Anna Laruccia se il giro del fumo è finito. La squadra formata dai suoi tre cagnacci che lavorano all' antica, ha agganciato uno degli spacciatori ed è risalita a Marzio, catturato sabato. Un poliziotto s' è finto postino, è entrato nel palazzo popolare di via Rizzoli, ha bussato alla porta e quello gli ha aperto. Nel monolocale e in cantina c' erano tre chili di hashish.
L' arrestato ha raccontato nei dettagli la piccola «ditta» di ragazzini, un sistema in crescita nella Milano e nell' Italia dove però la droga non è «di moda»: lontana dalle priorità delle istituzioni e dai dibattiti, sottovalutata in alcuni ambienti investigativi come se, ad esempio, i punti di partenza della 'ndrangheta non venissero dal traffico di stupefacenti... Anni fa, sembrava che la droga avesse perfino sostituito l' aria e si parlava d' invasione. Oggi la situazione è peggiore e più variegata.
Pasticche e malati terminali Di solito l' ossicodone, un oppiaceo con «capacità» superiori a eroina e morfina, viene somministrato ai malati terminali di cancro. Nei giorni scorsi i carabinieri del Comando provinciale di Milano, allertati da insegnanti e genitori, hanno scoperto che due iracheni rifornivano di pasticche molti minorenni, i quali hanno motivato l' assunzione come un aiuto per concentrarsi sui libri. Una madre, preoccupata dall' anomalo comportamento del figlio, gli ha frugato nelle tasche. Scoprendo una pillola e chiedendo una consulenza ai carabinieri. Anche in quel caso non c' era stata l' iniziativa del singolo.
Un gruppo di studenti aveva comprato una partita di pasticche per spacciarle fra i coetanei. Non ci fosse stata quella mamma, probabilmente il fenomeno si sarebbe allargato ad altre scuole, servendosi degli ulteriori canali di contatto e scambio quali giardinetti, oratori, spogliatoi delle squadre di calcio.
Siringhe negli alberi Nella zona di Rogoredo e del Corvetto, sudest di Milano, c' è una grande area di boschetti e prati divenuta il riferimento del Nord Italia per l' acquisto di droga. Soprattutto eroina. Tale è la coda di clienti che ormai ci sono dosi vendute a cinque euro. Abbiamo visto ragazzini scendere in quattro dal bus direttamente dopo la fine delle lezioni, sparire nella vegetazione, comperare (i soldi vengono racimolati con una colletta) e tornare in drammatiche condizioni fisiche: s' erano appena «bucati».
Testimoni hanno riferito al Corriere di giovani che in assenza di denaro si sono vendute sessualmente pur di avere i quotidiani grammi. Recente è la visita, scortata dalle forze dell' ordine, della Commissione parlamentare d' inchiesta sulle periferie. Forse può servire, per spiegare la distanza tra emergenza e sua reale comprensione, il comportamento di una politica. Avanzava coi colleghi tra siringhe conficcate negli alberi, legname accatastato per «ostacolare» polizia e carabinieri, brandine dove dormivano le sentinelle. Ecco: sapete, come riferito da chi c' era, cosa l' aveva davvero indignata? Che a terra vi fossero escrementi umani.
IL PERICOLO SONO GLI SPINELLI CON GLI ADDITIVI
Leonard Berberi per il Corriere della Sera
La base resta la stessa.
«Ma rispetto a vent' anni fa marijuana e hashish si presentano in modo completamente diverso: sono sempre più mischiati ad altri prodotti chimici, sono sempre più potenti, con picchi su alcune preparazioni come la Skunk, e risultano anche esteticamente più "belli"».
Riccardo Gatti è il direttore del dipartimento Dipendenze dell' Ats di Milano - Città metropolitana. Conosce bene cosa si muove nel sottobosco delle sostanze stupefacenti. E spiega che «oggi il mercato è sempre più concorrenziale e con prezzi davvero bassi: per questo si cerca di proporre materiale ancora più potente, ovviamente all' insaputa del consumatore».
In che senso?
«Quando uno compra la cannabis non sa se è stata mischiata ad altri additivi per renderla più forte».
Servono conoscenze specifiche per «tagliare» la cannabis?
«Non c' è bisogno di una preparazione sofisticata: è semplice mischiarla. Siamo davanti a prodotti che arrivano da piante e incroci diversi e modi di preparazione differenti. Ci mettono anche piombo o lana di vetro».
Quante tipologie di cannabis mischiata esistono?
«Non è possibile fare un elenco, sono state trovate diverse sostanze e ogni giorno si presentano varianti differenti e innovative. Basta vedere cosa succede in pronto soccorso: arrivano ragazzi in stato confusionale, vengono sottoposti ai test antidroga per capire cosa hanno assunto, ma non si ottiene una risposta perché la combinazione è del tutto nuova».
Con quali conseguenze?
«Chi assume la cannabis lo fa perché cerca un effetto euforizzante oppure vuole rilassarsi. Con quello che gira però le conseguenze, in alcuni individui, finiscono per essere l' opposto: in loro subentra la confusione, la spersonalizzazione. Alla fine questi reagiscono male».
La ragazzina milanese, caduta da sei metri in un cinema dopo aver fumato uno spinello, pare abbia perso il contatto con la realtà, raccontano i suoi amici...
«È probabile che abbia fumato un prodotto additivato, ma bisogna davvero fare delle analisi mirate e capire cosa ha davvero preso».
Cosa consumano gli adolescenti oggi?
«Oltre all' alcol e alla cannabis non mancano la metanfetamina e l' ecstasy. Ma dipende molto dalle abitudini dei giovanissimi e anche dal gruppo in cui si trovano: spesso ciascuno porta qualcosa e l' insieme viene condiviso tra tutti perché il desiderio ultimo è stordirsi».
È un fenomeno esteso?
«Mettiamo in chiaro una cosa: si tratta di una realtà diffusa sì, ma in alcuni luoghi. La maggior parte dei ragazzi non assume queste sostanze. Quello che bisogna chiedersi è perché chi fuma la cannabis sente il bisogno di farlo».