Estratto dell’articolo di Marcello Giordani per www.lastampa.it
SOMMERGIBILE SQUALO TIGRE LAGO MAGGIORE
Anche il Lago Maggiore ha avuto il suo Titan. E’ accaduto quasi sessant’anni fa, e a perdere la vita furono il progettista-pilota e un operatore della televisione della Svizzera italiana. La tragedia risale al 16 gennaio 1965.
Si chiamava «Squalo tigre» il piccolo sommergibile a due posti progettato e costruito a Düsseldorf e a Tenero, appena al di là del confine, pochi chilometri dopo Cannobio, presentato come uno scafo che promette meraviglie per il turismo e le ricerche scientifiche nelle acque profonde del Lago Maggiore.
RITROVAMENTO SOMMERGIBILE SQUALO TIGRE LAGO MAGGIORE
Il batiscafo era stato testato dall’università di Berlino e doveva resistere fino a duecento metri di profondità, con un’omologazione ottenuta per scendere fino a -80. Lungo 5,30 metri, largo 0,91, alto 1,35, lo Squalo tigre quel giorno debutta con una serie di immersioni riservate a cineoperatori e fotografi per catturare immagini mozzafiato: attorno si immergono anche alcuni «uomini-rana» per offrire ancora più adrenalina all’inaugurazione. […]
SOMMERGIBILE SQUALO TIGRE LAGO MAGGIORE
Sono le 12,35 di sabato 16 gennaio, il lungolago di Tenero non ha mai visto tanti curiosi e turisti arrivati per ammirare il sommergibile-giocattolo, come lo definisce la stampa dell’epoca. L’immersione nelle acque del Verbano viene effettuata alla foce del torrente Verzasca, una zona considerata sicura, e per tre immersioni tutto fila liscio. L’intoppo arriva alla quarta; l’appuntamento subacqueo con gli uomini-rana salta e i sub capiscono che qualcosa è andato storto.
Si rituffano più volte alla ricerca del piccolo scafo bianco, in superficie si mettono in moto le società di salvataggio e gli uomini della polizia lacuale per scandagliare il fondale, ma le ricerche sono infruttuose, comprese quelle con la sonda sonora e un aereo. […]
le componenti low cost del sommergibile titan
Si comincia il 9 luglio con l’ausilio del magnetometro a protoni, usato dai militari per determinare la presenza di nuclei metallici sui fondali; da Genova arrivano il brigadiere Paolo Cozzolino e il carabiniere Luciano Bellarmino, uomini-rana del’Arma. Il 19 luglio il ritrovamento, 184 giorni dopo la tragedia: il sommergibile è a meno di duecento metri da dove si era inabissato, a trenta metri di profondità.
IL SOMMERGIBILE TITAN - MEME BY HIPDEM
A riva arrivano moltissimi curiosi, così numerosi e impazienti che deve intervenire la polizia con gli idranti per mantenere la fascia di sicurezza. Solo a ottobre la procura fornirà i primi risultati dell’inchiesta: il mini-sommergibile non presentava difetti di progettazione o costruzione, in compenso sono parecchie le carenze di pilotaggio.
Il sistema automatico di riemersione non era stato tarato in modo corretto, era stata lasciata a terra la chiave per sganciarlo manualmente, così come i rivelatori di anidride carbonica nell’abitacolo, le torce di segnalazione, maschere e respiratori.
Durante le immersioni non erano state aperte, o aperte male, le bombole per erogare aria pulita: è l’errore fatale che provoca nella prima ora di immersione un infarto a De Paoli; il cineoperatore invece sopravvive qualche ora in più e prima di perdere i sensi riesce a scrivere a penna: «Siamo a 30 metri, non troviamo la chiave per le bombole». […]