Estratto dell’articolo di Angiola Petronio per www.corriere.it
CASA DELLA DONNA RITROVATA MUMMIFICATA A VERONA
Un mese. Nulla, a confronto di sei anni. Ma sufficiente per sgretolare il palcoscenico di una vita. Quello su cui recitava Bernardo Rossi, in quella commedia dell’orrore che ha avuto come tragica protagonista sua madre C.
Raccontano, i primi capitoli di questa storia di una donna nata a Colonia, in Germania, nel febbraio del 1934. A Verona Helga Maria ci era arrivata per matrimonio, quello con Flaviano Rossi. Un’unione durata oltre mezzo secolo, la loro. Suggellata anche dalla consegna in municipio, nel 2011, della targa per le nozze d’oro.
Un certo benessere economico, con la proprietà di alcuni immobili. E un figlio, Bernardo, che 61 anni li ha compiuti appena una settimana fa e che di mestiere faceva ricerche di mercato. È lui l’autore della commedia dell’orrore il cui apice si è scritto giovedì mattina, il 25 maggio, quando le ossa di Helga Maria sono state trovate in un sacco sopra al letto matrimoniale dell’appartamento al civico 5 di via Marco Polo in cui madre e figlio vivevano insieme. […]
Il meccanismo messo in piedi da Bernardo Rossi ha iniziato a incepparsi quando alla polizia locale è arrivata una segnalazione. Quella di alcuni residenti di via Verga, che dista neanche un chilometro da via Marco Polo. Si lamentavano, i residenti di via Verga, di un viavai di stranieri in un immobile pressoché abbandonato. […]
È stato chiesto il permesso di accesso e anche quella volta la risposta è stata il silenzio. A quel punto è scattata una diffida per la messa in sicurezza dell’immobile. Ma Bernardo Rossi per l’ennesima volta è rimasto inerte. È stato a quel punto che gli agenti hanno deciso di parlare con l’altro proprietario. Ma non sono mai riusciti a contattare Helga Maria Enghbarth. E quando chiedevano al figlio notizie della madre, le risposte erano le più vaghe. «Non so dov’è», diceva. […]