LA NEVE? ORMAI RISCHIAMO DI VEDERLA SOLO IN CARTOLINA – IL DICEMBRE PIÙ CALDO DEGLI ULTIMI 130 ANNI METTE A RISCHIO LA STAGIONE SCIISTICA IN ITALIA – DA BARDONECCHIA AL TERMINILLO, È STATA RIMANDATA L'APERTURA DEGLI IMPIANTI, NONOSTANTE LE PRENOTAZIONI PER LE VACANZE DI NATALE – E LE PIOGGE MONSONICHE STANNO DEVASTANDO LE PISTE DELLE ALPI FRANCESI – LUCA MERCALLI: “ABITUIAMOCI AD AVERE TEMPERATURE ESTIVE SULLE ALPI ANCHE IN INVERNO…”

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POCA NEVE A BARDONECCHIA POCA NEVE A BARDONECCHIA

Si annuncia un inverno di grandi delusioni per i vacanzieri che intendono raggiungere le piste da sci in Italia e Francia. Il dicembre più caldo in Italia negli ultimi 130 anni e le forti piogge sulle Alpi francesi minacciano di cancellare la stagione sciistica.

 

La regione settentrionale del Piemonte, che sta vivendo il suo dicembre più caldo dal 1890, ha visto le località invernali chiudere le piste a causa della mancanza di neve. Bardonecchia, al confine francese, è stata particolarmente colpita dall’alta pressione, con temperature che hanno raggiunto i 16°C in pieno dicembre.

 

il terminillo senza neve il terminillo senza neve

Anche le località dell’Appennino fuori Roma, tra cui Terminillo e Ovindoli, hanno dovuto affrontare problemi con un manto nevoso inadeguato, che ha portato alla chiusura delle piste nonostante le numerose prenotazioni natalizie.

 

Nel frattempo in Francia, le famose località di Morzine e Les Gets sono state costrette a ritardare l'apertura della stagione sciistica a causa di acquazzoni di tipo monsonico, con temperature non abbastanza fredde da provocare nevicate adeguate. Anche se negli ultimi giorni sui pendii si è sparsa una leggera neve, si prevede che ulteriori precipitazioni invadano i pendii.

luca mercalli luca mercalli

 

Luca Mercalli, presidente della Società Meteorologica Italiana, ha attribuito l'aumento delle temperature al riscaldamento globale e ha messo in guardia da una prospettiva cupa per le regioni alpine, affermando che le temperature osservate a dicembre erano simili a quelle previste per la fine dell'estate.

 

«Il continuo aumento delle temperature dovuto al riscaldamento globale provocherà in futuro un'ulteriore riduzione della stagione invernale, con più pioggia e meno neve anche in alta quota. Nei giorni prima di Natale, per trovare zero gradi centigradi dovevi salire fino a quasi 3.000 metri. Queste sono temperature che normalmente troviamo a fine estate", ha aggiunto Mercalli.

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