Gianluca Modolo per “la Repubblica”
Addio Mark, Sam, Lisa, Alice, Lara, Linda e molti altri. Trovare qualcuno che si chiami così in Egitto nei prossimi anni potrebbe essere molto difficile. All' ordine del giorno di ieri nel Parlamento egiziano c' era infatti una proposta di legge per mettere al bando i nomi "all' occidentale" da dare ai neonati.
Per chi trasgredisce sono pronte multe fino a 240 euro o, addirittura, sei mesi di carcere. «Dare questi nomi ai bambini, e abbandonare quelli arabi, ci porterà verso una perdita delle nostre radici sociali e culturali», ha dichiarato Bedier Abdel Aziz, il deputato che ha portato la proposta di legge in Parlamento, al quotidiano Egypt Independent. «Inoltre - ha aggiunto - sono nomi difficili da pronunciare per noi arabi».
cammello aspetta turisti davanti le piramidi
Nemmeno il tempo di iniziare la discussione in aula che già la protesta sui social - tra ironia e incredulità - montava. «Non posso credere che il Parlamento non abbia di meglio da fare», scrive Anthea su Facebook. «La gente non riesce a sfamare le proprie famiglie e questi fanatici pensano ai nomi da dare ai bambini», si sfoga Nadine.
«Cari geniacci, nemmeno Mohammed o Ahmed sono nomi autoctoni egiziani», precisa Sherif. Una mossa per colpire la minoranza copta, sostiene qualcuno. «È chiaro che la proposta vuole andare contro i cristiani », ha twittato Timothy Kaldas, professore alla Nile University.
Se la proposta dovesse passare, l' Egitto non sarà l' unico paese ad avere una legge del genere. Già nel 2014 l' Arabia Saudita fece una lista di 51 nomi "proibiti", sempre per le stesse ragioni «sociali e culturali»: tra quelli vietati Linda, Amir (principe), Malek e Malika (re e regina), Lauren e Maya.
E nel resto del mondo? Se negli Stati Uniti non esistono praticamente limiti, in molti paesi europei - compresa l' Italia - è vietato per legge dare nomi «ridicoli o vergognosi», come Venerdì (sentenza della Cassazione). In Svezia esiste una legge dal 1982 che vieta di dare nomi di origine nobile; legge ampliata negli anni fino a comprendere pure il nome Ikea.
In Danimarca si deve scegliere tra una rosa di settemila nomi approvati dallo Stato. E anche in Nuova Zelanda, qualche anno fa, il governo ha dovuto stilare una lista nera dopo che all' anagrafe erano aumentati i casi di genitori che volevano chiamare i loro pargoli "Lucifero". E, soprattutto, dopo che nel 2008 a una coppia di gemelli vennero dati i nomi Benson e Hedges. Se inizieranno a fumare tra qualche anno sapranno a chi dare la colpa.