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Il consumo di carne in Brasile, il più grande esportatore mondiale di carne bovina e di pollo, è diminuito drasticamente quest'anno a causa dell'aumento dei prezzi che ha frenato la domanda. La cosa più curiosa? Oltre il 90% dei brasiliani afferma di non voler tornare alle abitudini alimentari del passato.
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Il 67% dei brasiliani ha mangiato meno proteine animali negli ultimi 12 mesi rispetto all'anno precedente, secondo una ricerca del Good Food Institute (GFI) e di Toluna, una società di ricerca. La maggior parte ha parlato dell’aumento dei prezzi come motivo principale del taglio dei consumi, mentre più di un terzo ha affermato che i problemi di salute sono stati la motivazione principale per cambiare abitudini.
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Il Brasile si aggiunge all'elenco dei grandi mercati della carne che hanno frenato il consumo a causa dell'aumento dei prezzi, innescato dall'aumento dei costi dei mangimi e della logistica e dalla riduzione delle forniture a causa dell'aumento vertiginoso delle esportazioni verso l'Asia. Cambiamenti simili hanno colpito le vendite di carne bovina in Argentina e negli Stati Uniti, che insieme al Brasile sono i maggiori consumatori di carne rossa.
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Un brasiliano su tre, che ha ridotto il consumo di carne, è finito per sostituirla con “carne” a base vegetale. Tali prodotti sono più popolari tra gli acquirenti che hanno tagliato la carne dalla dieta per problemi di salute, ma vengono scelti anche dai clienti colpiti dall'inflazione.
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Solo il 7% dei brasiliani ha dichiarato di voler mangiare più carne l'anno prossimo. Nel gruppo che sta già acquistando meno proteine animali, il 93% ha dichiarato di voler mantenere la dieta attuale o ridurre ulteriormente la carne.
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