Giancarlo Mazzuca per “Libero quotidiano”
Altro che ebrei nazisti! Purghe o non purghe, Putin, dovrebbe stare attento ai dissidenti interni, soprattutto giovani. Infatti sono molti i teenager russi che dicono no alla guerra in Ucraina e che continuano ad aumentare. Se finora avevamo solo avuto sentore di queste voci discordanti, adesso ne abbiamo la conferma grazie ad un sondaggio condotto da Levada Center - indicata dal Financial Times come l'unica società russa del settore indipendente- che fornisce dati piuttosto clamorosi.
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Uno, in particolare: solo il 29% dei russi tra i 18 e i 24 anni, una chiara minoranza, si dice favorevole al conflitto a Kiev e dintorni. Ma anche in un'altra fascia d'età, quella tra i 25 e i 39 anni, gli intervistati che dicono sì alla guerra restano in minoranza: il 42%. In altre parole, il Cremlino sembra appoggiato solo dai "senior": dice sì al conflitto il 56% dei cittadini russi compresi tra 40 ed i 54 anni ed il 64% di quelli che vanno dai 55 anni in su.
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In altre parole, proprio questi dati potrebbero essere le vere sanzioni comminate all'inquilino numero uno del Cremlino: più i tempi della guerra in Ucraina s' allungano, più Putin, a differenza di Zelensky, perde consensi tra i suoi stessi connazionali. Ecco perché sarebbe il momento giusto, per l'Occidente, per stringere i tempi del negoziato e trovare finalmente una pace con la Russia: se Papa Francesco, dopo aver continuato a ripetere in tutti questi mesi «Fermatevi!», si è dichiarato pronto ad andare a Mosca per cercare di porre fine al conflitto, cosa fanno Biden e i leader europei?
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Del resto, diversi osservatori internazionali si trovano ora d'accordo sul fatto che lo stesso Vladimir - al di là delle sue roboanti dichiarazioni che potrebbero far pensare ad una ulteriore escalation della guerra - sia pronto a trattare proprio per il dissenso che, ogni giorno di più, si ritrova a casa sua. E oggi sono ancora molti a non credere che il presidente russo, tra i suoi difetti, sia pure masochista. Quale migliore sanzione per Putin che obbligarlo alla pace, consensi interni alla mano? I "niet" dei suoi stessi connazionali parlano chiaro.
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