- CAMBIO DELL' ORA, ADDIO A PARTIRE DAL 2021
Alessandro Farruggia per ''il Giorno - la Nazione - il Resto del Carlino''
E ora gli Stati dovranno scegliere se mantenere tutto l' anno l' ora legale o invece quella solare. A stabilirlo è una proposta della Commissione Europea approvata ieri con una larga maggioranza (410 a favore, 192 contrari, 51 astensioni) dal Parlamento Europeo.
I tempi sono relativamente stretti.
I Paesi della Ue che decidono di mantenere l' ora legale dovrebbero regolare gli orologi per l' ultima volta l' ultima domenica di marzo 2021, mentre quelli che preferiscono mantenere l' ora solare dovrebbero spostare gli orologi per l' ultima volta l' ultima domenica di ottobre 2021. Gli eurodeputati hanno sostenuto la proposta della Commissione, ma hanno votato per rinviare la data dal 2019 al 2021. Chiedono inoltre che i Paesi Ue e la Commissione coordinino le loro decisioni per garantire che l' applicazione dell' ora legale in alcuni Paesi e dell' ora solare in altri «non perturbi il mercato interno».
Sinora l' ora solare, contestata da chi denuncia l' influenza sul ritmo circadiano degli organismi, ha portato molti vantaggi in termini di risparmio energetico. Uno studio di Terna valuta che in Italia nel 2017 l' ora solare ha permesso di consumare 567 milioni di KWh in meno - i consumi annui di 200 mila famiglie - con un risparmio di 104 milioni di euro.
Anche per questo è probabile che molti Stati europei decidano di tenere l' ora estiva tutto l' anno. Una scelta in tal senso è stata recentemente fatta dalla Turchia e dal Marocco e anche la Florida e la California vanno in quella direzione.
In Europa sarebbero favorevoli, per ragioni diverse, i Paesi del Nord Europa ma anche Italia e Spagna mentre alcuni Paesi dell' Europa dell' Est, ad esempio la Slovacchia, preferirebbero un ritorno all' ora solare: scelta che non a caso fu fatta dalla Russia dal 2011.
La scorsa estate il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker si espresse a favore dell' ora legale. «Abbiamo effettuato un' indagine, milioni di persone hanno risposto che credono che in futuro - disse - l' ora legale dovrebbe essere tutto l' anno, e questo è ciò che accadrà». La scelta sarà però demandata ai vari Stati, e il rischio è che attraversando l' Europa nel 2022 troveremo ore diverse, a macchia di leopardo.
- È L'OMBRA DEL NORD
Roberto Pazzi per ''il Giorno - la Nazione - il Resto del Carlino''
Un' ora sola ti vorrei. La popolare canzone d' amore evoca già una variegata serie di immagini sull' importanza della nostra più comune misura del Tempo, la sostanza di cui siamo fatti.
Quante cose possono avvenire in un' ora e mutare la nostra esistenza? Un' ora che permetta nel famoso «Giro del mondo in ottanta giorni» di Verne di vincere la scommessa, grazie al cambio di data. Un' ora, l' unica che gli resta, che consenta a Cavaradossi di scrivere l' ultima lettera alla sua Tosca, vedendola poi apparire col salvacondotto di Scarpia.
Un' ora, forse meno, che conceda alla povera Du Barry, già onnipotente amante del re di Francia, di rinviare la fine, nella preghiera al boia di non aver fretta a calare la ghigliottina.
Un' ora invece abbondante di ritardo del generale Grouchy in soccorso di Napoleone, a Waterloo, quel 18 giugno, decretando la sconfitta dell' imperatore. E quella strappata da Sharazade alla milleunoesima notte per raccontare al suo crudele sultano l' ultima storia e convertirlo all' amore Di quante impagabili ore è fatta la nostra esistenza, se ci fermiamo a pensare che cosa una sola valga di fulminante? La decisione europea di abolire il cambio dell' ora per tutto il vecchio continente dal 2021 ha però anche un sapore evocativo più sovrumano che politico.
Perché il dominus del Tempo per eccellenza nell' immaginario è solo Dio, che ne sta fuori, beato lui, nella sua eternità. Che dei ministri possano a piacimento disporne, mette in scena quasi una parodia della divinità. Ma nella decisione che farà assaporare a noi italiani questi ultimi due anni, impreziositi dall' irrevocabilità, si insinua anche un' ombra gotica che graverà sulla nostra psiche di mediterranei più che su quella dei nordici dell' Europa. Si avverte il sospetto che sia prevalsa la consuetudine all' ombra del nord, sulla abitudine alla luce del sud.
Come se l' Europa dalle ombre lunghe dei ricchi Paesi più vicini al Polo Nord si fosse accordata per mettere noi poveri latini in scacco. E d' altra parte quante cose nell' anima di ognuno di noi possono essere lette come l' eterno duello fra luce e tenebre?
- «IN REALTÀ SONO UN TOY BOY NON ACCORCIATEMI LE NOTTI»
Piero Degli Antoni per ''il Giorno - la Nazione - il Resto del Carlino''
L' ora legale fa bene o fa male? È un vantaggio? Gene Gnocchi, ospite fisso di 'Dimartedì' su La7, ha le idee chiare: lui è nettamente contrario.
Perché?
«Come secondo lavoro faccio il toy boy, l' ora legale mi penalizza. La notte è molto più corta e quindi le ore a disposizione sono ridotte. Siccome ho una precisa tariffa oraria, i miei guadagni ne risentono. Con le notti più brevi le mie opportunità d' impiego diminuiscono drasticamente. Infatti, per le clienti più affezionate, ho due tariffe: ora legale e ora solare.
Per fortuna frequento donne molto anziane che spesso si addormentano presto: quindi vengo pagato anche se non pratico. Comunque posso darvi una notizia in esclusiva».
Di cosa si tratta?
«L' anno prossimo l' ora legale non ci sarà più. Non solo per le decisioni della Ue, ma soprattutto perché Toninelli ha avviato un' analisi costi/benefici. E come per la Tav, poi diventata mini Tav, pare che non convenga l' ora, ma la mezz' ora legale».
alba parietti si incazza all'isola
- «ALZARSI PRESTO È UNA TORTURA I PARTNER MATTINIERI? ODIOSI»
Piero Degli Antoni per ''il Giorno - la Nazione - il Resto del Carlino''
Alba Parietti non ha dubbi: per lei l' ora legale è sacrosanta. La difende a spada tratta.
«L' aspetto tutto l' anno. Sono una che si alza alle 11, mangia alle due e mezza, va a letto alle 3. Metterei l' ora legale anche d' inverno. È vero che al mattino ci sarebbe ancora più buio, ma basterebbe spostare l' orario di scuole, negozi, uffici. Perché in questo Paese abbiamo la mania di rendere le cose più difficili, più sgradevoli? Le scuole potrebbero aprire alle 9, anziché alle 8».
Lei come faceva?
«Io ho smesso di studiare proprio perché odiavo quegli orari impossibili. Non dimenticherò mai la sofferenza atroce dei bus la mattina, quella sbarra gelata...brr...».
Tra i suoi uomini c' è mai stato uno che si svegliava presto?
«Ho avuto dei compagni che si alzavano alle sette o prima, ma è finita subito, perché vivevamo in due fusi orari diversi, come se io stessi a Los Angeles e lui a Milano. Infatti io mi sono sempre trovata molto bene con filosofi, cantanti, principi, attori... Tutta gente abituata ad alzarsi tardi. I manager con me sono durati poco».