Mirko Molteni per “Libero Quotidiano”
vaccino sanofi
Doveva essere simbolo di una "grandeur" nei farmaci anti-Covid, ma il vaccino a RNA messaggero creato dalla casa francese Sanofi non verrà commercializzato. L'annuncio è stato fatto ieri dal colosso farmaceutico di Parigi, nato nel 2014 dalla fusione fra Sanofi-Synthélabo e Aventis. Le motivazioni sono economiche: «Il prodotto arriverebbe sul mercato troppo tardi, quando da qui alla fine dell'anno verranno prodotte nel mondo 12 miliardi di dosi degli altri vaccini».
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Perciò il siero a m-RNA, messo in cantiere nel 2020 con grande orgoglio del presidente Emmanuel Macron, non vedrà la fase 3, anche se ha superato bene le fasi 1 e 2. Sanofi ha precisato: «I dati iniziali della fase 1-2 hanno mostrato, due settimane dopo una seconda iniezione, una sieroconversione anticorpale neutralizzante nel 91%-100% dei partecipanti allo studio in tutti e 3 i dosaggi testati. Non sono stati osservati problemi di sicurezza e la tollerabilità è paragonabile ad altri vaccini Covid-19 non modificati a mRna».
la casa farmaceutica francese sanofi
Il responsabile ricerca del gruppo, Jean-Francois Toussaint, ha commentato: «Disponiamo di una piattaforma a mRna promettente che stiamo portando ad un livello successivo dello sviluppo, compreso il passaggio alla tecnologia con mRna modificato e contro altre malattie, inclusa l'influenza».
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Il vaccino Sanofi, insomma, non verrà "buttato" ma tornerà utile per sieri di altre epidemie. Per il vicepresidente del settore vaccini di Sanofi, Thomas Triomphe: «La priorità ora non è quella di creare nuovi vaccini Covid-19 a RNA, ma fornire alla Francia e all'Europa un arsenale di vaccini a RNA messaggero per nuove patologie».
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Sul fronte Covid, il gruppo francese preferisce collaborare con la GSK britannica per un siero a proteina ricombinante da cui dovrebbe scaturire una terza dose adatta a chi si è già vaccinato con Pfizer-BioNTech, Moderna o Johnson&Johnson.
vaccino francese sanofi
L'Unione Europea ne avrebbe già ordinato 75 milioni di dosi a meno di 10 euro l'una. Per ironia, l'annuncio di Sanofi ha coinciso con l'uscita su Le Monde di un servizio che denuncia il declino della ricerca scientifica francese.
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