NEI PALAZZI CHE CONTANO SBUCA SEMPRE L’AMICO DI CONTE - NELL’INCHIESTA PER FALSO E FINANZIAMENTO ILLECITO A CARICO DI RENATO BRUNETTA, SALTA FUORI ANCHE LUCA DI DONNA - IL COLLEGA DI PEPPINIELLO APPULO ENTRA IN CONTATTO CON IL VICE CAPO DI GABINETTO DI BRUNETTA IL QUALE GLI CHIEDE IL CURRICULUM: “UN SACCO DI BELLE COSE APPENA ARRIVA IL RECOVERY” - LE RICHIESTE DI ASSUNZIONE PER FIGLIE E SORELLE DI ALTRI PROFESSIONISTI COINVOLTI NELL'INCHIESTA…

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Estratto dell’articolo di Fabio Amendolara Francois De Tonquédec per “la Verità”

 

CONTE DEI CORTI - MEME BY EMILIANO CARLI CONTE DEI CORTI - MEME BY EMILIANO CARLI

Altro che navigatore. Secondo un'informativa redatta dagli uomini del nucleo investigativo di Roma dei carabineri, durante il governo Draghi il posto giusto per cercare lavoro erano gli uffici del ministero per la Pa. Dove venivano offerti incarichi garantiti dai fondi del Pnrr.

 

Il 27 marzo di due anni fa, annotano gli investigatori nel documento (agli atti dell'inchiesta della Procura di Roma per falso e finanziamento illecito a carico dell'ex ministro Renato Brunetta), Paolo Narciso, vice capo di gabinetto di Brunetta, contatta Luca Di Donna, avvocato presso l'ex premier Giuseppe Conte. Narciso non può sapere che Di Donna è sotto indagine da parte della Procura di Roma per traffico di influenze in relazione all'emergenza Covid, e che le sue conversazioni vengono ascoltate.

 

LUCA DI DONNA LUCA DI DONNA

[…] Di Donna racconta alla sua interlocutrice di «di aver parlato con un uomo che si era presentato come avvocato, probabilmente il vice capo di gabinetto, che gli aveva riferito di aver visto il suo curriculum e che avrebbe voluto parlargli. Il Di Donna riferiva che tale incontro sarebbe avvenuto, verosimilmente presso gli uffici ministeriali, il lunedì successivo».

 

Il 12 aprile i due si parlano al telefono e il legale aggiorna Narciso su una domanda che ha seguito per il collaboratore del ministro. Che risponde così: «Io intanto ti ringrazio, se vieni a prendere un caffè appena mi mandi tantissimo il curriculum vediamo cosa... ci sono delle cose adesso che dovrebbero partire verso maggio eh...[…]... eh... voglio, così magari condividiamo insieme, vediamo un pochino se è qualcosa che può esserti di interesse...[…]».

renato brunetta foto di bacco (1) renato brunetta foto di bacco (1)

 

Poi prosegue, rassicurante: «Ma comunque da qua in poi ci saranno un sacco di belle cose, vedrai, appena arriveranno, diciamo, i finanziamenti del Recovery plan, diciamo a fine maggio, poi dopo di che partirà un sacco di attività molto interessanti e quindi la tua professionalità è veramente benvenuta qua, va bene?». Di Donna si mostra entusiasta dell'offerta: «Sì con piacere, io..[…] ti ringrazio di cuore. […]. Io adesso ti giro... ti giro il curriculum, casomai non lo ricevessi».

 

Nelle scorse settimane l'attitudine di Brunetta a sistemare le persone vicine a lui era finita agli onori delle cronache dopo che l'ex ministro, nominato presidente del Cnel, aveva assunto la sua storica segretaria, Stefania Profili e soprattutto la figlia della donna, Giulia Mancini, che dal marzo 2021 fino allo scorso ottobre era la responsabile per la comunicazione di Brunetta al ministero.

 

LUCA DI DONNA GIUSEPPE CONTE LUCA DI DONNA GIUSEPPE CONTE

Da lì, fresca vincitrice di una selezione, era approvata al Formez (il centro servizi per la Pa che risponde al dipartimento Funzione pubblica), con un contratto da dirigente a tempo indeterminato da 80.000 euro lordi l'anno, più 10.000 di indennità di risultato . Stando all'informativa dei carabinieri i posti di lavoro erano argomento ricorrente. Il 18 giugno del 2021 Narciso parla al telefono con il commercialista delle sue società, Canio Zampaglione, presso il cui studio si trova anche la sede della Rem research consulting srl di cui era azionista proprio Brunetta. Zampaglione è in cerca di una sistemazione per la figlia e riferisce quali sarebbero i suoi interessi: «Mi aveva indicato Cnr, Aifa e ministero della Salute...».

 

renato brunetta renato brunetta

Narciso spiega come vuole procedere: «Allora, ministero della Salute non conviene perché è un momento. Però posso chiedere a Renato che è molto amico di Speranza. Aifa guarda poco fa mi ha chiamato proprio il presidente del collegio dei revisori, per chiedermi un parere, chiamo subito lui che è un magistrato della Corte dei conti e Cnr chiamiamo il nostro professore che lavora per noi, quindi vediamo se ci aiuta loro...perfetto… ricevuto».

 

Gli investigatori annotano che non è stato possibile verificare se la figlia di Zampaglione e un'altra persona collegata al mondo dello staff di Brunetta «abbiano ottenuto gli incarichi richiesti». Si tratta della sorella di Claudio Togna, il notaio che ha seguito la pratica della cessione delle quote della Rem detenute da Brunetta alla moglie di Narciso, Emilia Cantera.

 

Togna ha un incarico di consulente di Brunetta che secondo gli investigatori, «benché fosse a titolo gratuito», gli avrebbe garantito «notevoli vantaggi in termini di visibilità, di prestigio e, conseguentemente, di incremento dei suoi incarichi professionali». Il notaio ha a cuore il futuro della sorella, e si raccomanda a Narciso dopo che l'appuntamento della donna con Brunetta è stato rimandato: «Io l'unica femmina di cui voglio che si occupa è mia sorella...».

PAOLO NARCISO PAOLO NARCISO

 

Poi prosegue: «Detto questo, se puoi darle una mano, Paolo, (inc.) è una bravissima persona […] ti devo dire che è una persona molto per bene, molto corretta... se avessi degli elementi diversi, Paolo riservatamente te li direi […] ma per le cose che ho potuto constatare personalmente si tratta di una persona molto competente». Narciso lo rassicura così: «Assolutamente… assolutamente, adesso vedo un attimino il giorno in cui le hanno dato l'appuntamento e l'aspetto, va bene?».

 

La richiesta della firma sulla scrittura privata che ha sancito la cessione delle quote della Rem da Brunetta alla Cantera è costata a Togna la contestazione di un falso in atti pubblici scaturita dal valore inizialmente indicato per la cessione delle quote, 5.000 euro, poi modificata in 60.000 . Accusa che il difensore del notaio, Carlo Arnulfo, ha già contestato in una memoria difensiva.

 

 

 

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