Francesco Bisozzi per “il Messaggero”
Le auto di Stato sono aumentate da 29.195 a 33.527, come anticipato da Il Messaggero.
Una su dieci è un' auto blu, stando all' ultimo censimento del Dipartimento della funzione pubblica. Sono infatti 3.366 le supercar attualmente in circolazione.
L' incremento è stato dettato dai minori tagli ai parchi auto delle amministrazioni pubbliche nel primo anno di governo giallo-verde, oltre che dal maggior numero di enti che hanno partecipato alla rilevazione. Il ministero dei Trasporti guidato da Danilo Toninelli, da cui dipende la gestione del Servizio automobilistico delle amministrazioni centrali tramite cui vengono assegnate alle alte cariche dello Stato le vetture necessarie allo svolgimento dei compiti istituzionali, oggi può contare su una flotta composta da 96 veicoli.
Due di più rispetto a quando c' era al suo posto Graziano Delrio. In compenso le auto blu e grigie parcheggiate nei cortili dei ministeri e della presidenza del Consiglio sono leggermente diminuite, da 178 a 166. Mentre nei garage dei Comuni sono passate da 14.279 a 16.381 (+2.102). In cima alla classifica degli ex municipi con più vetture figura il Comune di Torino di Chiara Appendino con 212 mezzi a disposizione, seguito a ruota dal Comune di Roma a quota 133 auto. Il vizio delle auto blu, insomma, non risparmia proprio nessuno a giudicare dai numeri contenuti nel censimento.
Nemmeno i pentastellati, che avevano fatto della loro allergia a sprechi e privilegi un vessillo. Nell' ultimo anno le auto di Stato sono aumentate del 10 per cento. Il censimento del Dipartimento della funzione pubblica, condotto in tandem con il Formez, rispetto al 31 dicembre del 2017 ha rilevato la presenza di 4.332 vetture aggiuntive. Numeri scomodi per il governo a trazione grillina dopo che il tema delle auto blu è tornato al centro del dibattito pubblico, per effetto di due bandi della Consip che prevedono il noleggio e l' acquisto di 8.280 auto di Stato entro l' anno per una spesa di poco inferiore ai 170 milioni.
LE SANZIONI L' incremento delle auto blu e grigie avvenuto nell' ultimo anno è stato dettato solo in parte dal maggior numero di amministrazioni che hanno partecipato al sondaggio per evitare le sanzioni previste dalla legge: sono 8.366 gli enti che hanno comunicato i dati richiesti (nel 2017 si erano fatti avanti in 6.890 tra amministrazioni centrali, regioni, province, comuni, asl e università).
Nel 2018 i parchi auto pubblici non solo hanno subìto minori tagli rispetto al passato, ma in alcuni casi sono stati persino ampliati. In un anno il Comune di Roma si è sbarazzato di 6 mezzi soltanto. Il Comune di Torino, che dispone quasi del doppio delle automobili, ha rinunciato ad appena 21 vetture. Anche il Comune di Firenze può contare su una flotta extra-large (109 veicoli).
Sono aumentate nel frattempo del 50 per cento le auto presenti nel garage del Comune di Reggio Calabria governato dal Pd (erano 60 nel 2017, oggi sono 94).
Seguono i Comuni di Modena (87), Cagliari (77) e Parma (71).
Nella top ten degli ex municipi con più auto c' è spazio anche per i Comuni di Brescia (68), Trento (67) e Udine (64). Considerato poi che non ha risposto all' appello circa il 17 per cento delle amministrazioni pubbliche, il numero delle auto blu e grigie effettivamente in circolazione è senz' altro più elevato rispetto a quello che emerge dall' indagine eseguita dal ministero della Pubblica amministrazione.
auto blu in sosta vietata a piazza di pietra isola pedonale 7
Le auto in mano alle amministrazioni dello Stato continuano a rimanere sopra la soglia dei duecento mezzi complessivi (206). Più della metà (105) risulta essere un' auto blu. Sono 12 le supercar in mano alla Corte dei Conti, 16 quelle assegnate al Consiglio superiore di magistratura. Nei garage dell' Agenzia delle Entrate sono parcheggiate invece 25 auto blu.
Le Province arrivano a 1.433 mezzi complessivi, mentre le Regioni dispongono oggi di 1.539 auto vetture (un terzo sono auto blu). La giunta della Regione Sicilia può contare su una flotta di 70 auto con autista: un record. Al censimento non hanno partecipato tra gli altri il Consiglio regionale della Puglia e la Giunta regionale della Liguria.