Guido Santevecchi per il “Corriere della Sera”
ondata di contagi covid in cina
Pochi giorni fa l'Organizzazione mondiale della sanità vedeva come vicina la fine della pandemia da Covid-19. L'improvvisa esplosione dei contagi in Cina ha fatto cambiare opinione all'Oms, che ora si dice «molto preoccupata», chiede «dati più precisi per poter valutare il rischio» e invoca un'accelerazione sui vaccini. Sarà difficile avere certezze da Pechino, perché secondo la sua statistica statale non è morto nessuno per il coronavirus ieri.
È l'effetto del nuovo sistema di conteggio delle vittime, annunciato dalla Commissione sanitaria nazionale: i decessi di pazienti positivi vengono registrati come «morti per Covid-19» solo se la fine è stata causata da polmonite o insufficienza respiratoria, senza altre patologie.
Ecco perché, nonostante Pechino da due settimane sia stata aggredita da un'ondata senza precedenti di infezioni, ieri (per le autorità sanitarie) nessuno è stato ucciso dal Covid. Nei certificati di morte dei contagiati che avevano altre malattie, vengono segnalati come motivo l'arresto cardiocircolatorio o altre malattie che bloccano il funzionamento di organi vitali.
Di nuovo, un clima di ansia, recriminazioni e dubbi si sta diffondendo nel mondo e sui social cinesi. Le agenzie di stampa internazionali hanno visto lunghe code di carri funebri davanti ai crematori di Pechino, deducendo che il numero dei morti in questi giorni supera notevolmente la statistica, ferma a 7 decessi accertati. Su Weibo un «funzionario di un'agenzia funebre di Chongqing» ha scritto che nel suo crematorio si bruciano «22 corpi al giorno, rispetto ai 4-5 di novembre».
Racconti e immagini simili, di bare in attesa nei container, di personale in tute protettive anticontagio impiegato per il trasporto incessante di bare, arrivano da altre province, dall'Hebei al Nord al Guangdong a Sud. Le autorità annunciano l'incremento dei posti letto in terapia intensiva. La stampa statale scrive che si aspettano tre ondate entro marzo ma incoraggia la gente: «Gli esperti prevedono il ritorno alla normalità in primavera».
La Cina ha sviluppato nove vaccini nazionali, che però vanno ancora aggiornati per la variante Omicron e sono stati purtroppo diffusi poco nella fascia di popolazione più anziana. Il Dipartimento di Stato di Washington ha detto che bisogna vigilare perché in questa situazione c'è la possibilità che il coronavirus muti ancora mentre si diffonde in Cina e rappresenti «una nuova minaccia per la popolazione mondiale».
Dalla Germania è partito il primo carico di un vaccino straniero: di BioNTech, è destinato ai tedeschi residenti in Cina. È il frutto di un accordo a novembre tra il cancelliere Olaf Scholz e Xi Jinping. Un primo passo. Per la pandemia nel mondo sono stati registrati quasi 700 milioni di contagi e più di sei milioni di morti.
La Cina in totale ha contato 5.241 decessi, quasi tutti nei primi tre mesi disastrosi di Wuhan tra gennaio e marzo 2020. Il 90% dei casi in questa ondata appare composto da asintomatici, ma la mortalità così bassa tra i pazienti cinesi con sintomi sembra implausibile di fronte alle statistiche mondiali, che oscillano tra i 2.400 e i 3.000 decessi per milione di abitanti. Mentre la Cina è ferma a 3 per milione.
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