Chiara Lalli per “La Lettura – Corriere della Sera”
LA CONQUISTA DELLA METEOROLOGIA
«Avevo circa quindici anni quando un giorno ci ritirammo nella casa vicino a Bellerive e fu in quell' occasione che assistemmo a un temporale di violenza inaudita. Avanzava dalle montagne del Giura e, con un tuono terribile e fragoroso, si manifestò all' improvviso nel cielo. Io rimasi immobile a osservare quello sconvolgimento per tutta la sua durata, curioso ed eccitato».
La curiosità non può che aumentare il mattino seguente, quando il quindicenne Victor Frankenstein si accorge che al posto di una imponente quercia non erano rimaste che sottili strisce di legno. Né lui né la sua creatrice Mary Shelley avrebbero potuto spiegare che cosa fosse davvero un temporale e perché un tronco avesse preso fuoco e fosse stato quasi polverizzato.
Era l' inizio del XIX secolo e, come i loro contemporanei, non sapevano nulla di fenomeni atmosferici. C'entravano la luna, i pianeti, l' elettricità? Come si formavano la neve, la grandine e la pioggia? Il cielo era inesplicabile. Anzi, i Cieli - un nome che comprendeva le stelle, i meteoriti, gli arcobaleni. Anche la lingua, allora, era incapace di descrivere in modo adeguato i processi atmosferici.
«Il cielo era l'ultima parte della natura che attendesse ancora di essere classificata: un residuo del mondo arcano e caotico che era esistito prima di Newton e prima della rivoluzione scientifica», scrive Peter Moore nel libro La conquista della meteorologia (Nutrimenti). Nel 1735 Carlo Linneo aveva pubblicato Systema Naturae , ma il cielo ancora sfuggiva ai tentativi tassonomici. Era imperscrutabile al presente, figuriamoci prevedere quello che sarebbe successo nel futuro.
Oggi controlliamo il tempo anche se non dobbiamo uscire di casa. Usiamo l' applicazione meteo invece di affacciarci alla finestra e possiamo sapere con una certa precisione quali saranno le condizioni atmosferiche dei prossimi giorni. Se è comodo controllare il meteo prima di una passeggiata o per semplice curiosità, pensate a quanto sia utile per i grandi spostamenti: aerei, navi e altri mezzi di trasporto. Moore ci racconta come ci siamo arrivati, quanti sforzi sono stati necessari e quanti errori sono stati commessi nel tentativo di svelare i segreti della meteorologia.
Oggi molte persone sanno che cos' è l' atmosfera e perché grandina e nessuno dubita che si possa prevedere che tempo ci sarà il giorno dopo. Nel 1854, quando un deputato disse che sarebbe stato presto possibile conoscere le condizioni meteorologiche di Londra delle successive 24 ore, l' intera Camera dei Comuni scoppiò a ridere. Soltanto nel 1861 si arrivò all' espressione «previsione» (meteorologica).
Il contesto non era dei più semplici. Due anni prima Charles Darwin aveva pubblicato L' origine delle specie , costringendo l' umanità a rivedere le credenze sul proprio passato e avviando una delle rivoluzioni concettuali più sconvolgenti (prova ne è il fatto che sono passati più di 150 anni e ancora non è stata digerita). Le nostre idee sul passato erano state spazzate via. Sarebbe ora successo qualcosa del genere con il futuro?
Il pronostico meteo della marmotta canadese
Non è stato facile abbandonare la credenza nell' origine divina degli uragani e accogliere la spiegazione scientifica, prima incerta e poi sempre più salda, dei fenomeni atmosferici. «Il dogma religioso aveva soffocato la meteorologia per secoli. Il tempo atmosferico era un potente simbolo delle possibilità di vendetta e di pietà del divino», ci ricorda Moore. La curiosità era giudicata un vizio e i tentativi di spiegazione razionali erano scoraggiati in tutti i modi.
La Grande Tempesta del 1703, che devastò l' Inghilterra e il Galles, venne considerata come la punizione di Dio per i peccati e la tracotanza umana. Allora nessuno era in grado di offrire spiegazioni diverse e si imparava la meteorologia da Aristotele. Nel libro La tempesta (1704), Daniel Defoe scrive che anche un ateo, al cospetto di quella brutale manifestazione, non avrebbe potuto non domandarsi se avesse sbagliato tutto. Quella potenza distruttiva della natura non aveva un' origine soprannaturale?
Secondo il meteo domani la nebbia sparir
Come sempre accade per le grandi rivoluzioni, ci sono volute l'ostinazione, la determinazione e perfino l'ossessione di alcuni uomini. Moore ha ricostruito le loro vite e motivazioni: l'amore per la conoscenza, gli interessi commerciali, le ragioni morali e patriottiche. Per la meteorologia, una delle figura centrali è Robert FitzRoy - che era stato il capitano del Beagle sui cui aveva navigato Darwin.
La sua storia è dettagliata e non è solo quella di un aspirante meteorologo, ma ci rimanda anche particolari della sua vita privata, della famiglia, della morte della prima moglie e infine del tragico suicidio. Molti di quelli che hanno contribuito al progresso che ci ha portato fino a oggi non hanno saputo quanto sarebbe stato rilevante il loro contributo. Insomma, dietro alle previsioni dei prossimi giorni ci sono state fatiche, incertezze e difficoltà. E se oggi siamo così impazienti e capricciosi da non tollerare errori o limiti nelle previsioni, dovremmo ricordare che abbiamo un simile privilegio solo da pochissimo tempo.