TUTTE INFLUENCER PE' MAGNA’ GRATIS – FIGURACCIA DI M. PER VALENTINA PIVATI, EX CORTEGGIATRICE DI "UOMINI E DONNE" CHE HA CONTATTATO UN RISTORANTE DI MAZARA DEL VALLO PER SCROCCARE UNA CENA PER LEI E PER IL FIDANZATO IN CAMBIO DI “PUBBLICITÀ”
IL CASO VALENTINA PIVATI. VITA (E REGOLE) DA MINI INFLUENCER «MA NON SIAMO DEGLI SCROCCONI»
Roberta Scorranese per il “Corriere della sera”
Sono le otto e un quarto di sera e Valentina Pivati ha appena timbrato il cartellino che segna la fine del suo turno di lavoro come commessa in un supermercato vicino a Cassano Magnago (Varese) dove abita. Una cena, una doccia e forse c' è posto anche per «l' altro lavoro», quello che, però, le richiede un salto spazio-temporale: deve trasferirsi nelle storie di Instagram.
Valentina è stata una «corteggiatrice» nella trasmissione Uomini e donne, ma soprattutto è una influencer. Quella che nei giorni scorsi ha fatto parlare di sé dopo che il proprietario di un ristorante ha reso pubblico il messaggio nel quale la 26enne proponeva una cena gratuita per due in cambio di «visibilità» tra i suoi 176 mila follower su Instagram.
«Messa così - racconta al Corriere - sembrava che io stessi chiedendo l' elemosina: niente di più assurdo. Ho il mio lavoro sicuro al supermercato e non lo lascio mica per qualcosa di passeggero come la visibilità sui social. Ho la macchina nuova, comprata con sacrificio, la casa di proprietà: sono soddisfatta così».
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Valentina sembra l' esempio perfetto dell' evoluzione degli influencer: non solo profili celebri e ormai più famosi dei grandi imprenditori, ma c' è pure un fiorire di micro-star che si creano un piccolo cosmo di affezionati, magari puntando su nicchie (orologi, gioielli, cosmetici fatti in casa, tutorial per la cura dei bambini). E anche i micro influencer possono guadagnare somme interessanti: Pivati conferma che alcuni prendono anche 1.300 euro per pubblicare appena tre storie (brevi passaggi di immagini o video).
Anzi. Come illustra un rapporto di InfluencerDB (piattaforma che analizza questi mondi), sono proprio quelli con un numero consistente ma non esagerato di follower (5-10 mila) che negli ultimi mesi si sono confermati più stabili e appetibili, quelli che cioè riescono a smuovere meglio le emozioni di chi li segue. «Il punto è che spesso si fa confusione: questo genere di visibilità non è ancora bene codificato - dice Pivati -. Io non sono il tipo che si fa la vacanza gratis in cambio di qualche foto sui social network». Anche perché da un po' di tempo anche l' Autorità garante della concorrenza e del Mercato sta cercando di fare luce su post, storie e foto online e l' ultima delibera sugli influencer raccomanda che la pubblicità sia chiaramente «riconoscibile come tale».
Vale sia per quelli guidati dalle agenzie specializzate (che concordano pacchetti di foto o video con i brand) sia per quelli che si muovono in autonomia, proponendosi alle aziende. Pivati sottolinea che i post presi di per sé lasciano il tempo che trovano. «Piuttosto cerco progetti interessanti, che possano crescere e farmi crescere. Ho un cervello e lo uso». Per dire: qualche tempo fa, finito il lavoro al supermercato, Valentina ha preso la macchina ed è andata a trovare una ragazza di Piacenza che ha un negozio di abbigliamento. Hanno stretto un accordo.
«Certo, in questi casi ti regalano abiti e scarpe e questo in fondo è già tanto a fine mese se hai un' entrata fissa». Pagandoci le tasse: Pivati ha ben due partite Iva aperte. Una serve per uno shop online che lei vorrebbe far crescere, assieme a una socia, fino a creare una vera e propria collezione di abbigliamento.
L' obiettivo che ha in mente sin da quando è finita la sua avventura televisiva. Ma qualcuno potrebbe chiedersi: come si fa a mettere d' accordo un lavoro (quello al supermercato) fatto di turni non proprio comodissimi, orari da rispettare e la comprensibile stanchezza serale con le foto levigate, i capelli perfetti e la luce giusta che fa risaltare una camicetta?
«Semplice - risponde Valentina - riduco le ore di lavoro sui social. Ecco perché non mi si vede nelle storie a tutte le ore e non posto una quantità enorme di foto». E la televisione? Acqua passata?
«Certo. Peraltro io non volevo fare la corteggiatrice ma la tronista. Poi hanno insistito e mi sono detta: ma sì, proviamo anche questa esperienza. Sono arrivata alla fine ed è andata bene. Anche per questo ci vuole cervello».
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