Estratto dell'articolo di Marco Bruna per www.corriere.it
«Manderebbe mai suo figlio a una delle "colonie" di Puff Daddy?», chiese un giornalista di «Rolling Stone» ad Usher nel 2004. «Per nulla al mondo», rispose secco il cantante, cresciuto proprio sotto l'ala del magnate del rap negli anni Novanta.
Ci sono vecchie storie che prendono nuova vita nella vicenda di Sean Combs, alias P Diddy, alias Puff Daddy. […] Qualcuno dice che su queste vecchie storie si stia per abbattere un nuovo #MeToo, che coinvolgerebbe nomi grossi della scena rap e pop.
Dopo l'arresto di Combs - descritto come un predatore sessuale violento, che stordiva le sue vittime con alcol e droghe prima di abusarne -, sono venute a galla nuove testimonianze di persone che dicono di essere state violentate […] ai celebri White Parties di Diddy negli Hamptons, il regno dei superricchi dello Stato di New York.
Nel 2002, durante un'intervista rilasciata al presentatore Conan O'Brien, Diddy snocciolò gli ingredienti per la festa «perfetta»: «Donne, donne bellissime, uomini bellissimi per donne bellissime». Poi «tanto alcol e tanta acqua perché alle donne piace bere acqua e non le vuoi deludere. Devi tenere le donne dove sono. Se serve devi chiudere le porte a chiave per non farle uscire».
L'ABUSO SU UN BAMBINO DI 9 ANNI
L'inchiesta si allarga. Altre 120 persone si sono fatte avanti: 60 uomini e 60 donne; 25 di loro erano minorenni al momento dei fatti. Ci sarebbe anche un bambino di 9 anni tra le persone abusate dal rapper. La violenza sarebbe avvenuta dopo un'audizione ai Bad Boy Records Studio di New York. Lo schema è sempre lo stesso: la promessa di ricevere un contratto con una major, l'occasione di una vita per sfondare nell'ultracompetitivo mercato musicale. Così si comprava il silenzio. Combs, tramite la legale Erica Wolff, si è dichiarato innocente.
leonardo di caprio a uno dei white party di puff daddy
[…] L'Fbi potrebbe interrogare anche alcuni attori e attrici di Hollywood per capire se fossero al corrente di questi comportamenti, […] Uno dei nomi fatti è quello del producer e musicista Jay-Z, che ha collaborato a lungo con Diddy e che in queste settimane ha scelto il silenzio. Tutti sono stati a casa di Sean Combs tra il 1998 e il 2009 (e oltre), quando i White Parties erano l'attrazione più popolare della scena hip-hop. C'erano anche Leonardo DiCaprio, Kim Kardashian e Mariah Carey. Nessuno di loro, ad oggi, è incriminato o sotto inchiesta. […]
CHE COSA C'ENTRA JUSTIN BIEBER
[…] Sui social sono rispuntati video che raffigurano Bieber, all'epoca adolescente, mentre si trova a casa del suo mentore Diddy, affidatogli a sua volta proprio dal cantate Usher. […] «Quello che faremo non dovrà mai uscire. È il sogno di ogni 15enne».
USHER, JENNIFER LOPEZ, ASHTON KUTCHER
[…] Come abbiamo scritto poco più sopra, anche un giovanissimo Usher, oggi uno dei cantanti più celebri al mondo, conobbe bene Sean Combs. Quando era minorenne, nel 1994, venne mandato a vivere con Diddy per lavorare al suo album d'esordio. Usher in passato aveva definito quell'esperienza «illuminante»: disse che Diddy lo aveva introdotto alla «vita sessuale».
Un'altra star finita sotto la lente degli investigatori è Jennifer Lopez, legata a Diddy tra il 1999 e il 2001, periodo segnato da una sparatoria avvenuta in un nightclub in cui rimasero coinvolti anche loro due. Jennifer Lopez non ha ancora parlato.
In un'intervista del 2019, Ashton Kutcher aveva raccontato delle feste di P Diddy: l'attore era una presenza fissa. […] «So tante cose che non posso dire», rispose Kutcher a chi gli chiedeva di raccontare qualcosa. Il rapper Xzibit disse di aver visto «persone che facevano sesso» a una festa di Sean Combs in un club di Miami, aggiungendo poi che se ne andò poco dopo.
I PARTY «FREAK OFFS»
«Freak Offs» era il nome che Combs aveva dato alle «performance» durante le quali, secondo gli atti dell'accusa, avrebbe drogato e costretto le vittime a compiere atti sessuali prolungati con altri uomini, a partire dal 2009. Queste «esibizioni» si tenevano in hotel e in altri luoghi dove circolava «molta droga» e potevano durare per giorni.
A chi era costretto a partecipare alle orge, spiega sempre il New York Times, «in genere veniva iniettato un liquido per via endovenosa per riprendersi dallo sforzo fisico e dall'uso di droghe». «Combs guardava questi eventi, a volte mentre si masturbava, e registrava video»: secondo l'accusa «li utilizzava per garantirsi il silenzio delle vittime, ricattandole».
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